PARIGI, 22 GIU – Rischia grosso Georges Tron, l'ex viceministro e sindaco di Draveil, vicino a Parigi, per il quale la Procura chiede l'incriminazione per stupro su tre donne, ex dipendenti del municipio da lui diretto. Spetta ora ai giudici decidere i contorni dell'inchiesta, mentre il tribunale della liberta' esaminera' la richiesta di liberta' vigilata che la stessa procura ha avanzato.
Tron, che si e' dimesso il 29 maggio quattro giorni dopo l'emergere delle accuse contro di lui, e' rimasto sindaco di Draveil e da due giorni e' in stato di fermo. Oggi la sua situazione si e' vistosamente complicata, dal momento che l'incriminazione per stupro ripetuto e' aggravata da due circostanze che potrebbero valere una condanna a 20 anni di carcere: il fatto che le presunte aggressioni a sfondo sessuale siano state commesse insieme con altre persone e che a commetterle sia stato lui, sindaco, facendo quindi automaticamente valere il suo potere sulle sottoposte. La procura ha chiesto l'incriminazione per stupri di gruppo anche per Brigitte Gruel, collaboratrice di Tron anche lei tirata in ballo dalle due querelanti. Una terza ''vittima'', gia' assistente parlamentare di Tron, rifiuta di sporgere denuncia ma, secondo i magistrati, ''ha raccontato fatti che presentano forti somiglianze con quelli descritti dalle altre due vittime''.
Tron, 53 anni, continua a negare in blocco tutte le accuse, contestando anche qualsiasi ''relazione di natura sessuale, anche consensuale'' con le due donne, ex impiegate municipali. Prima di essere posto in stato di fermo, aveva parlato di un complotto ordito dall'estrema destra, aveva ricordato che tutto e' nato per la sua passione per la riflessologia plantare, che implica massaggi dei piedi, ed aveva accusato le due donne di volersi vendicare per una lite che aveva portato al loro allontanamento dal posto di lavoro.
