LONDRA – Oltre 20 sterline – 22 per la precisione. Ecco quanto il ministero della Difesa britannico arriva a pagare per una semplice lampadina che, se acquistata al negozio sotto casa, costerebbe al consumatore 65 pence. A sbattere in prima pagina il presunto spreco di denaro pubblico, tema delicato in tempi di austerity, è il tabloid “Sun”.
Il quotidiano ha raccolto le confidenze – e le ricevute – di un soldato impiegato al magazzino di una base militare del Regno Unito. ”Stiamo parlando di una fortuna”, ha detto il soldato. ”Se ne ordino 100 il prezzo da pagare sono oltre 2.000 sterline. Eppure le stesse lampadine le posso acquistare per 65 pence l’una. All’interno del Ministero ci saranno migliaia di lampadine. Se le persone facessero attenzione a questi dettagli si risparmierebbe molto denaro e forse anche la perdita di posti di lavoro”.
Il prezzo, equivalente a quasi 26 euro a lampadina, sarebbe dovuto ai ricarichi applicati nella filiera – fornitori, vincitori degli appalti, e via discorrendo. Un modi fare definito come ”imperdonabile” dal ministro della Difesa Liam Fox che ha scaricato sul partito laburista la colpa di aver creato questo sistema degli sprechi.
I funzionari del ministero hanno però respinto al mittente ogni accusa. Secondo loro, infatti, la lampadina della discordia non sarebbe una lampadina normale, ma un tipo speciale usato per per un sistema di controllo. ”Era una lampada a filamenti impiegata nel radar Watchmen”, ha spiegato un portavoce del Ministero. ”Ne usiamo cinque all’anno”.