GINEVRA – La Svizzera dice no al referendum per l’introduzione di un salario minimo “d’oro” di 22 franchi all’ora. Il testo aveva bisogno della doppia maggioranza degli elettori e dei 26 cantoni della Confederazione per essere approvato. Si aspettano i risultati finali, ma dato il numero di cantoni che hanno bocciato la proposta, il No è definitivo.
Secondo le proiezioni nazionali dell’istituto gfs.bern, l’introduzione del salario minimo sarebbe respinta dal 77% degli svizzeri. Il No avrebbe addirittura superato l’82 % nel cantone di Glarona ed il 74% a Zurigo. I risultati definitivi non sono ancora disponibili ma a Ginevra, dopo lo spoglio del 90% delle schede, il no al salario minimo ha raggiunto il 66,2%.
Il salario minimo avrebbe danneggiato i frontalieri italiani, considerati dagli svizzeri una minaccia perché disposti a fare lavori per paghe più basse.