
Tasse e tagli, a Londra piano segreto post coronavirus e Brexit (foto Ansa)
Coronavirus, gli strascichi sull’economia saranno pesanti. Tagli e tasse ci massacreranno. Un primo allarme, anche se tenuto segreto, viene da Londra. Sono trapelati documenti del ministero del Tesoro. Preannunciano dei piani pesanti di tagli e tasse così da poter affrontare il caos economico creato dalla pandemia.
La Gran Bretagna, avverte Giampaolo Scacchi, dovrà affrontare una doppia emergenza economica. Non solo la crisi da post-coronavirus, ma anche il caos provocato da Brexit, l’uscita dalla Unione europea.
Il documento del Tesoro, riporta Giampaolo Scacchi, ha avvertito il Gabinetto. Se l’economia non si riprenderà nel giro di breve tempo, il paese potrebbe entrare in una crisi di debito pubblico analoga a quella del 1976. E dover richiedere un salvataggio internazionale.
Tre gli scenari ipotizzati nel documento: ripresa a forma di “L”, “U” e “V”. Nel peggiore dei casi, “a forma di L”, il disavanzo aumenterebbe a £ 516 miliardi entro la metà del 2021, per un totale di £ 1,19 trilioni nei prossimi cinque anni. Il livello del debito richiederebbe una previsione di £ 90 miliardi di entrate per il Tesoro.
Lo scenario cosiddetto a “V” nella migliore delle ipotesi e definito “ottimistico”, nel 2020 porterebbe a un deficit di £ 209 miliardi.
Rishi Sunak, Cancelliere dello Scacchiere, non esclude aumenti di tasse e tagli alla spesa pubblica.
Il Cancelliere ha affermato che dopo la scioccante analisi di £ 300 miliardi per le finanze pubbliche, il governo sta “riflettendo su tutto”. Per mantenere il paese in equilibrio, saranno necessarie pesanti decisioni.
I britannici sono stati ufficialmente autorizzati a tornare al lavoro. Ma le statistiche ufficiali hanno mostrato che nel primo trimestre 2020, l’economia del Regno Unito ha avuto una contrazione del 2%. A marzo è precipitata al 5,8%, il maggior calo mensile registrato.
Il calo del primo trimestre è stato il peggiore dalla fine del 2008, il culmine della crisi finanziaria, ed è arrivato nonostante includesse solo una settimana del lockdown totale, e le cifre di aprile dovrebbero essere ben peggiori.
Sunak ha spiegato che a seguito della pandemia è “molto probabile” che il Regno Unito debba affrontare una “recessione significativa”.
Alla BBC ha detto:”Dal punto di vista tecnico una recessione viene definita da due trimestri di contrazione del PIL. Con soli pochi giorni di impatto del virsu ne abbiamo visto uno. Per cui è molto probabile che nel 2020 l’economia britannica dovrà affrontare una recessione significativa”.
In un’intervista a Sky, il Cancelliere ha affermato che è “prematuro” prendere decisioni, ma per riportare il paese nella giusta direzione non ha escluso nessun tipo di misura.
Parole in contrasto con quelle di Boris Johnson che ai parlamentari ha annunciato che per rilanciare l’economia non “ha intenzione di tornare alla parola A (austerità)”.
Prima delle elezioni generali del 2019 i conservatori avevano promesso che il partito non avrebbe aumentato l’aliquota dell’imposta sul reddito, dell’IVA o dell’assicurazione sociale. E avrebbero mantenuto il blocco triplo delle pensioni.
I sindacati non hanno accolto bene la notizia che in risposta alla crisi economiche punta a una maggiore austerità e tagli agli stipendi.
I parlamentari hanno esortato il governo a non affrettarsi ad aumentare le tasse e tagliare i servizi.
