Il premier britannico David Cameron intende lanciare un’inchiesta su eventuali complicità dei servizi segreti britannici in torture inflitte a persone sospettate di terrorismo. Lo dice la Bbc, precisando che il primo ministro dovrebbe fare un annuncio nei prossimi giorni, forse già mercoledì 30 giugno. Secondo l’emittente, ci potrebbe essere un meccanismo di risarcimenti alle vittime di abusi compiuti da agenti stranieri, ma con il silenzio consapevole di quelli dell’intelligence britannica.
Quando erano all’opposizione, sia i conservatori, sia i liberaldemocratici avevano domandato un’inchiesta sulle accuse mosse da Binyam Mohamed, un etiope residente in Gran Bretagna finito a Guantanamo, che gli agenti britannici sapevano oggetto di torture. Mohamed, tornato in Gran Bretagna nel 2009 dopo essere stato scagionato, ha visto riconosciuto da una sentenza della corte d’appello il fatto di essere stato vittima di abusi da parte ”delle autorita’ Usa”, che consentirono torture contro di lui in Marocco, dopo un volo di ‘extraordinary rendition’ dal Pakistan nel 2002.
Agenti dell’MI5, a suo dire, sapevano della tortura, ma passavano domande agli agenti della Cia che lo interrogavano. Il governo laburista ha sempre risposto che la Gran Bretagna non usava ne’ tollerava la tortura, e i servizi di Londra hanno parimenti smentito. Un portavoce di Cameron ha detto che il premier fara’ un annuncio in merito all’inchiesta ”al momento opportuno”.
