MADRID, 6 OTT – Sfilata di probabili futuri ministri spagnoli fino a sabato a Malaga, dove si e' aperta oggi la Convention ''Inizia il Cambiamento'' del Partido Popular di Mariano Rajoy, capo dell'opposizione e grande favorito nei sondaggi per le elezioni anticipate del 20 novembre che segneranno la fine degli 'anni Zapatero'.
A un mese e mezzo dal voto, il Psoe del candidato premier Alfredo Rubalcaba, erede designato di Jose' Luis Zapatero, che non si ripresenta, arranca 14 punti dietro al Pp nelle intenzioni di voto, impiombato dalla crisi, dalla gestione ondivaga che ne ha fatto il premier uscente, da una disoccupazione al 21%. A Malaga ''il Pp inaugura la passerella dei ministrabili'', scrive El Mundo.
Galiziano prudente e riservato, Rajoy finora ha tenuto coperte le carte su tutto o quasi, cavalcando l'onda del malcontento popolare nei confronti della gestione Zapatero, evitando promesse e impegni pesanti. L'obiettivo e' conquistare il piu' possibile il voto dei moderati delusi dal socialismo, senza scontentare l'elettorato tradizionale del Pp.
Molto piu' difficile la partita di Rubalcaba, costretto a rincorrere, nel complicato ruolo per di piu' di ex premier di Zapatero fino a due mesi fa che ora deve cercare di prendere le distanze, ma non troppo. Il leader popolare finora si e' ben guardato dal fare nomi di possibili membri del governo. Ma per la stampa il 'toto-ministri' e' gia' ben avviato. Il governo Rajoy avra' come primo obiettivo ripristinare la fiducia dei mercati nel paese e salvare la Spagna da un possibile 'salvataggio'.
Il nome del ministro dell'economia e vicepremier appare cruciale. Il piu' quotato per il momento e' quello del tecnico Luis de Guindos, ex-presidente per Spagna e Portogallo della Lehman Brothers ed ex-direttore finanziario di Price Waterhouse. In alternativa si parla del 'politico' Cristobal Montoro, segretario economico del Pp, e del dirigente spagnolo della Bce Jose' Manuel Gonzalez Paramo. Quasi certo futuro ministro se vince il Pp appare il sindaco di Madrid Alberto Gallardon: alla Giustizia, ai Lavori Pubblici, o anche agli Esteri.
I giochi nel toto-ministri pero' sono ancora aperti. Per il resto, spiega El Economista, nel partito ''nessuno dubita della vittoria'', ''molti scommettono su una maggioranza assoluta'' e la battaglia interna al momento non e' come nel Psoe ''per un posto sicuro in lista, ma per una poltrona nel consiglio dei ministri''.
