KIEV – La Russia “vuole la terza guerra mondiale”. Lo ha affermato il premier ucraino ad interim, Arseni Iatseniuk, citato dall’agenzia Interfax. Poco prima il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov aveva annunciato che l’operazione militare contro i filorussi “prosegue” nel sud-est dell’Ucraina. “I terroristi (così il governo di Kiev definisce gli insorti, ndr) hanno interesse a stare sul chi vive 24 ore su 24 – ha detto Avakov -, la popolazione pacifica non ha nulla da temere”.
La Russia non sta mantenendo la propria parola sull’accordo di Ginevra: “una crisi non si può risolvere quando solo una parte fa il necessario per evitare il confronto”. Lo afferma il segretario di Stato americano, John Kerry, accusando la Russia di destabilizzare la crisi Ucraina.
“L’intelligence russa – ha aggiunto Kerry – sta cercando di sabotare la democrazia” ora ha continuato “la finestra per la Russia per cambiare corso si sta chiudendo: il mondo e’ pronto ad agire contro la Russia”. A una settimana dall’accordo di Ginevra, ”e’ chiaro che e’ solo una parte sta mantenendo” gli impegni presi, ha osservato ancora Kerry, sottolineando che il governo dell’Ucraina sta rispettando gli impegni presi, come dimostrato dai passi presi sull’amnistia e nel proteggere le etnie. La Russia non ha assunto un ”singolo passo” per aiutare l’attuazione dell’accordo, aggiunge Kerry.
“La finestra per la Russia per cambiare corso si sta chiudendo – avverte il Segretario di Stato Usa – il mondo e’ unito e pronto ad agire contro la Russia sull’Ucraina. Mosca deve ora scegliere”.
Ma Mosca contrattacca e per bocca del suo ambasciatore russo all’Onu, Vitali Ciurkin, avverte, che la crisi in Ucraina permette alla Russia di inviare sul posto i propri ‘peacekeeper’ secondo il diritto internazionale. L’articolo 51 della Carta dell’Onu “prevede l’autodifesa e noi – ha aggiunto – lo abbiamo applicato nel conflitto nel Caucaso nel 2008”. Mentre il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, risponde che la Russia “vuole fermamente favorire una de-escalation” della crisi in Ucraina sulla base dell’accordo di Ginevra, “ma non ci possono essere richieste unilaterali” in tal senso. L’intesa “prevede un processo simultaneo e obblighi paritari” di Kiev e degli insorti filorussi dell’Ucraina sud-orientale. E poi avverte, l’operazione militare contro gli insorti e i miliziani filorussi dell’Ucraina sud-orientale è un “delitto sanguinoso” del quale le autorità di Kiev “risponderanno in futuro”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Lavrov.