
Alessandro Zan: "Italia Paese sovrano. No a ingerenze Stato estero". Oggi Draghi riferirà al Parlamento (foto Ansa)
Alessandro Zan contro la Chiesa: “Italia Paese sovrano. Vaticano è Stato estero, no a ingerenze” . Il Vaticano non vuole parlare di omofobia nelle sue scuole. Per farlo impugna il Ddl Zan dicendo che viola il Concordato: il primo a reagire a quanto dichiarato dal Vaticano è lo stesso Alessandro Zan che, firerendosi al Vaticano, parla di ingerenze da parte di uno Stato estero.
Aggiornamento delle 10.02
Il deputato del Pd spiega in un’intervista al Corriere della Sera che la sua prima reazione è stata “di incredulità. Perché è la prima volta che il Vaticano pone la questione sul Concordato e lo fa su una legge, non ancora in vigore, approvata solo alla Camera a larga maggioranza”.
Zan: “Il Parlamento italiano è sovrano e non può subire ingerenze da uno Stato estero”
Il Parlamento è sovrano, deve essere libero di discutere, non può subire alcuna ingerenza da uno Stato estero” dice il deputato Pd. Zan respinge l’obiezione della Santa Sede secondo la quale il disegno di legge limiterebbe la libertà garantita alla Chiesa e alle associazioni cattoliche: “Assolutamente no. La libertà di manifestazione del pensiero, per singoli e associazioni, non è in discussione”.
“Questo risulta chiaramente già dall’applicazione della legge Mancino negli ultimi 30 anni ed è ulteriormente ribadito dall’articolo 4 del ddl che porta il mio nome. Quella norma chiarisce che restano salve tutte le opinioni e le condotte legittime che non determinano il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori e violenti”.
E’ “una norma che non abbiamo inventato, ma è ricalcata sulla giurisprudenza della Corte di Cassazione relativa ai reati di istigazione alla discriminazione e alla violenza già previsti dalla legge Mancino, che il ddl estende anche alle condotte motivate da sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità”. Non è a rischio “la libertà di pensiero di nessuna persona, tanto meno dei cattolici”.
“Non è a rischio la libertà di pensiero”
Zan respinge anche le preoccupazioni della Chiesa l’art. 7 del ddl, che non esenterebbe le scuole private dall’organizzare attività per la giornata nazionale contro l’omofobia: “In Aula alla Camera, proprio per venire incontro alle preoccupazioni di parte del mondo cattolico, è stato precisato che le iniziative dovranno essere coerenti con il piano triennale dell’offerta formativa e con il patto di corresponsabilità educativa tra scuole e famiglie. Questo per ribadire oltre ogni ragionevole dubbio che il tutto potrà – non dovrà – avvenire nel rispetto dell’autonomia scolastica”.
Draghi convoca i partiti di maggioranza per cercare mediazione
Intanto il premier Mario Draghi ha convocato i partiti di maggioranza chiedendo loro di trovare un compromesso. Il premier ha fatto sapere che “dovranno essere valutati gli aspetti segnalati da uno Stato con cui abbiamo rapporti diplomatici”. Un modo per rispondere alle sollecitazioni vaticane in attesa di trovare una soluzione che però non sembra essere facile. Anche perché il disegno di legge Zan è stato approvato dalla Camera e ora è all’esame del Senato.
Secondo Il Corriere della Sera, la comunicazione da parte del segretario di Stato della Santa Sede che è arrivata per via diplomatica era stata già consegnata al premier.