
ROMA – Mentre presiede la cerimonia d’ investitura ufficiale, con tanto di applausi scroscianti, di Angelino Alfano come primo segretario politico del Pdl, Silvio Berlusconi non perde occasione per annunciare subito giro di vite su giustizia e intercettazioni.
”Non è un Paese civile quello in cui i cittadini quando alzano il telefono debbono temere che la conversazione sia violata e intercettata per poi andare sui giornali. Io credo che tutti noi sentiamo la compressione e la violazione della liberta’ e del diritto alla privacy che è una parte proprio del diritto alla libertà che è la nostra religione. Ecco perché presto approveremo la legge”.
Per lui la riforma della giustizia è “indispensabile”. Anzi è proprio questo governo che, a detta di Berlusconi, deve solo andare avanti: ”La maggioranza si è ricostituita dal male della diaspora ed è venuto fuori un bene, perche’ ci sono parlamentari, non incentivati da nulla, che hanno un grande senso di responsabilità e voglia di affrontare le riforme che anche per divergenze interne non c’era stato consentito neanche portare ai lavori del Parlamento”.

“Gli italiani dovrebbero farci un monumento”, ha scherzato Berlusconi prima di chiedere applausi per Angelino Alfano capo del partito.
“Lo conosco dalla fondazione, è un uomo generoso, leale, un ragazzo intelligente che non mente mai. Questa è un’investitura prebiscitaria”.
Alfano ha detto di volere un partito onesto: “Dobbiamo fare un partito serio, con un meccanismo semplice di regole e sanzioni. Non è possibile – spiega – che uno cui non piace il candidato sindaco del Pdl si fa una lista “Coca cola” e si candida da solo. Se vuole farlo, poi continua fuori dal Pdl”. Poi il Guardasigilli ha fatto un discorso sul “popolo dei moderati italiani, che non se ne è andato a sinistra, è lì in attesa che noi diamo loro nuove buone ragioni per votarci”. Per recuperarlo, “propongo una grande costituente popolare con chi è disponibile a camminare su questa strada e per questo progetto – annuncia il segretario -. Ora verranno fatte subito interviste a esponenti del centro politico per chiedere qual è la loro risposta”.
Poi Berlusconi è passato alla politica: “Siamo ancora il primo partito, checché ne dica il Pd. Bisogna riconquistare i nostri elettori, che sono solo indecisi, non sono andati da un’altra parte”.
Il premier ha attaccato la Rai: “E’ stata implacabile, abbiamo perso anche per questo”. Poi ha aggiunto: “In altre situazioni i leader degli altri Paesi sono al 20%. La signora Merkel era scesa al 24%, poi dopo due decisioni fortunate, il no alla guerra in Libia e il no al nucleare, ha recuperato il 18% dei consensi” sostiene il Cavaliere citando poi i casi di Spagna e Portogallo. “Noi siamo riusciti a fare meglio di altri Paesi, sono consapevole – che gli italiani non viziati dalla rappresentazione fatta dai media italiani, e lo dico sapendo che per qualcuno posso sfiorare il ridicolo, dovrebbero farci un monumento”.
Sulla manovra ha detto: il superbollo sulle auto di grossa cilindrata è “l’unica misura contro il programma” che ha preso il governo. Il premier ha scherzato: “Un signore di cui avete sentito parlare ultimamente, un certo Guido… Giulio Tremonti mi ha ricattato con un ragionamento ficcante e ho dovuto ammettere che i proprietari di auto di grossa cilindrata possano fare un piccolo sacrificio”.
