ROMA – Un “giovane turco” del Pd nel governo di Enrico Letta: Andrea Orlando è il nuovo ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. E’ uno dei quarantenni dell’esecutivo. Ma con una lunga attività politica alle spalle.
Nato a La Spezia nel 1969, è diventato segretario provinciale della Fgci a 30 anni, nel 1989. Successivamente è stato eletto nel consiglio comunale spezzino prima nel Pci, poi nel Pds, di cui è diventato capogruppo nel 1993.
Segretario provinciale nel 2001, due anni dopo è stato chiamato alla Direzione nazionale del partito da Piero Fassino, prima con il ruolo di vice responsabile dell’organizzazione, poi come responsabile degli enti locali.
Nel 2006, come responsabile dell’organizzazione, è entrato a far parte della segreteria nazionale del partito ed è stato eletto nelle liste dell’Ulivo.
Allo scioglimento dei Ds, nel congresso dell’aprile del 2007, segue la linea della maggioranza del partito e del segretario Fassino, e confluisce quindi nel Partito Democratico, diventandone il responsabile dell’organizzazione.
Alle politiche del 2008 è stato rieletto per il Partito Democratico alla Camera. Componente delle commissioni Bilancio e Antimafia, è stato nominato portavoce del Partito Democratico da Walter Veltroni, incarico confermato da Dario Franceschini.
Nel novembre del 2009 Pier Luigi Bersani, neoeletto segretario nazionale del Pd, lo ha nominato presidente del Forum giustizia del Partito.
Nel luglio 2010 è diventato componente della commissione Giustizia della Camera. Nel gennaio 2011 Bersani lo ha nominato commissario del Pd di Napoli.
Dal punto di vista ambientale in questi ultimi tempi si è particolarmente impegnato per lo sblocco dei fondi alle zone alluvionate in Liguria e ha appena ripresentato, all’inizio di aprile, una proposta legge sulla pulizia dell’alveo dei fiumi, che gli fu respinta nel 2010.
