Toni accesi e un principio di parapiglia tra parlamentari di maggioranza e opposizione, sedato poi dal presidente della Commissione bicamerale Antimafia Beppe Pisanu, martedì mattina a Palazzo San Macuto, durante la seduta dedicata all’audizione del ministro della Giustizia Angelino Alfano. Terminata la relazione del Guardasigilli sul piano straordinario del governo contro le mafie, i commissari hanno cominciato a porre ad Alfano una serie di domande.
Arrivato il turno di Gianluca Buonanno, il deputato leghista di recente assurto agli onori delle cronache per le sue affermazioni poco benevole nei confronti dei carcerati suicidi, il clima si è surriscaldato. “Non auguro la morte a nessuno. Ma se uno è un terrorista, un pedofilo o un mafioso e si toglie la vita, io non provo alcuna pena, soprattutto se penso che ha sciolto un bambino nell’acido o che ha commesso stragi di Stato”, ha esordito Buonanno.
Buonanno si è poi rivolto al senatore dell’Idv (nonché avvocato di molti pentiti) Luigi Li Gotti, aggiungendo: “Ho sentito che qualcuno ha qui nominato Falcone. E’ un’ipocrisia che lo faccia chi è stato il legale di Buscetta e di Brusca…”.
Immediata la protesta dell’opposizione: “Come si permette? “, è scattata Silvia Della Monica del Pd. “Siete degli impocriti..”, ha replicato Buonanno. Il battibecco è andato in crescendo, con tanto di epiteto poco gentile ma non da tutti compreso con esattezza (“vecchia…”) rivolto dal leghista all’indirizzo di Della Monica.
I parlamentari dell’opposizione, Alberto Maritati, Costantino Garraffa e altri, hanno fatto quadrato e protestato con il presidente della Commissione. Pisanu si è alzato in piedi e ha faticato non poco a sedare la bagarre, anche dietro la minaccia di sospendere la seduta. Il ministro Alfano ha assistito alla scena senza intervenire.
Considerato il suo concomitante impegno al vertice del Pdl sulle intercettazioni a Palazzo Grazioli, Alfano tornerà in un’altra occasione in Commissione Antimafia per rispondere alle numerose domande che gli sono state rivolte. Walter Veltroni (Pd) gli ha chiesto, in particolare, di chiarire le ricadute negative del ddl intercettazioni sulle indagini di mafia, e se i ministri della Giustizia e dell’Interno siano in grado di garantire sulla “assoluta sicurezza” del pentito Gaspare Spatuzza e della sua famiglia.