PALERMO – Antonio Venturino “fuori dal Movimento 5 Stelle”. La colpa del vice presidente dell’Ars siciliana (assemblea regionale) è quella di non aver rinunciato a parte dello stipendio.
In una nota, il M5S siciliano ha rilevato la ”violazione una delle regole fondanti del Movimento: la restituzione, con rendicontazione, delle somme eccedenti i 2500 euro più rimborsi spese”.
”L’ultima restituzione di parte degli emolumenti fatta da Venturino – viene spiegato dai ‘grillini’ all’Ars – è infatti relativa allo stipendio di febbraio. Da allora il black-out, nonostante i pressanti e ripetuti inviti fatti dai tutti i colleghi, ma sempre rimasti lettera morta. Finora Venturino ha restituito circa 13 mila euro a fronte dei circa 30 mila di tutti gli altri componenti del gruppo. Le presunte divergenze di natura politica accampate da Venturino  sono da ritenersi una foglia di fico posta a copertura di precise scelte evidentemente maturate da tempo. Se il problema, infatti, non fosse solo, o soprattutto, di natura economica Venturino avrebbe la possibilita’ di dimostrarlo a noi e, soprattutto, ai cittadini, ricominciando a restituire parte del suo stipendio per alimentare il fondo del microcredito per le imprese, cui lui ha sempre detto di credere”.
Nello stesso giorno era uscita su Repubblica Palermo un’intervista allo stesso Venturino, in cui criticava (anche duramente) il suo partito: ”M5S non ha una strategia. E se ce l’ha, è davvero difficile da comprendere. All’indomani del successo elettorale del 25 febbraio, la gente si aspettava molto da noi. E invece siamo rimasti alla protesta. Invece di dialogare con il Pd, con il quale si poteva concordare un programma di riforme, abbiamo consentito a Berlusconi di rilanciarsi, di togliere di mezzo Bersani e dare le carte nel governo Letta. Non esattamente un successo”.
Venturino aveva parlato anche della questione indennità : ”Siamo entrati in un meccanismo per il quale dobbiamo difenderci e giustificare i rimborsi spese pur rinunciando ogni mese, come nel mio caso, al 55 per cento dello stipendio. Io ritengo che, con uno stipendio di 2.500 euro al mese, sia inibito l’espletamento del mandato parlamentare”.
Ed è proprio sulla storia dei soldi che Giancarlo Cancelleri (portavoce M5s in Sicilia) punta l’indice: ”E’ la questione dei soldi che pone Venturino fuori dal movimento. Le motivazioni politiche che adduce semplicemente non esistono, sono semplici foglie di fico poste per coprire motivazioni economiche”.
