
ROMA – La prassi di attaccare le istituzioni e la magistratura è anche italiana: queste parole, dette dal procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ad una tavola rotonda, sui rapporti tra giustizia e mass media moderata dal Lucia Annunziata, hanno scatenato un putiferio.
Primo di tutti a rispondere è stato Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato, che ha subito tirato in ballo il processo a Berlusconi: “E’ accaduta una cosa molto grave. Il capo della procura di Milano, ufficio presso cui pende un procedimento a carico di Silvio Berlusconi, ha fatto davanti a tutti un chiaro riferimento” al leader del Pdl. “Mi domando se questo porti acqua al mulino della sua serenità”.
Difende Bruti Liberati a Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm. “Escludo che il procuratore Bruti Liberati possa non essere imparziale. Di polemiche ne abbiamo viste tante, la giustizia non e ha bisogno”, è stata la sua risposta.
Ma dal Pdl è una compatta levata di scudi. ”Bruti Liberati è notoriamente uno dei più significativi leader di quel soggetto politico giudiziario che si chiama Magistratura Democratica. Rispetto ai politici tradizionali egli ha certamente una marcia in più perché può combinare insieme l’azione politica con l’esercizio della giurisdizione in chiave inquirente. E’ poi evidente che svolgendo questo ruolo ovviamente non è terzo né fra le parti né fra i partiti. E soggettivamente è una limpida dimostrazione dell’anomalia italiana”, ha attaccato Fabrizio Cicchitto.
Per Maurizio Gasparri “ha ragione Nitto Palma a porre il problema delle parole di Bruti Liberati. Non se ne può più della sfrontatezza con cui alcuni togati ostentano la loro acrimonia verso Berlusconi. E purtroppo questi sentimenti prorompono anche quando devono giudicare Silvio Berlusconi, vittima di una evidente ostilità politica che la toga non riesce a celare”.
“Il procuratore Bruti Liberati poteva tranquillamente risparmiarsi un’allusione inutile quanto provocatoria. Non è con questi atteggiamenti che si stemperano le tensioni tra politica e magistratura. Tanto più quando ci si riferisce ad un uomo come il presidente Berlusconi che è vittima di una persecuzione giudiziaria senza precedenti”, ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.
In difesa di Bruti Liberati si leva però la voce di Paola Balducci, responsabile nazionale Giustizia di Sel: ”E’ ingeneroso utilizzare una frase uscita in una tavola rotonda per strumentalizzare il pensiero di un autorevole magistrato. A commento di una frase del giurista francese Antoine Garapon che fotografava il mutamento di cultura in Francia dove anche l’ex premier usa i social network per criticare le istituzioni, Bruti Liberati ha solo aggiunto che questa prassi non è solo francese, ma anche italiana: cioè quella di attaccare le istituzioni e in particolare la magistratura. Che da una battuta uscita a margine di una tavola rotonda si debba aprire un caso nazionale, invocare procedimenti disciplinari contro Bruti Liberati è una esagerazione ed un paradosso che non giovano a nessuno, soprattutto alla causa di una giustizia che noi vogliamo riformare per rendere sempre più equa, terza e vicina ai cittadini”.