Fini questa gente di destra, questa brava, onesta gente di destra la evoca. PerĂ² non la definisce. Anzi i contorni sociali di questa destra restano nello stesso discorso di Fini indistinti. Sì, meno tasse per la famiglia, il cosiddetto quoziente familiare. E soldi per la polizia, l’istruzione, la ricerca, la competitivitĂ . E flessibilitĂ del lavoro che è il contrario della precarietĂ a vita. Fini non è Berlusconi e non promette che tutti avranno tutto, dice esplicitamente che è “demagogia” promettere tutto a tutti, dice che qualcuno non avrĂ , che qualcuno dovrĂ pagare e non incassare. Bene, bravo. PerĂ² Fini non dice chi o cosa non incasserĂ e invece pagherĂ . Non puĂ² dirlo perchĂ© non lo sa o perchĂ© sa che la “gente” di destra (ma quella di sinistra farebbe altrettanto) non ci sta?
Fini dice che molti gli hanno detto: “Ma chi te lo fa fare…sei piĂ¹ giovane, aspetta…non dire, quello è permaloso, ci rimetti”. Fini dice che a pensare così, a pensare e ad agire tutti insieme così, il Paese va in malora e in rovina. Ma se sommiamo quelli che nel Paese pensano a non rimetterci, a non rischiare, a non farsi male, allora siamo alla maggioranza degli elettorati, di destra e di sinistra, per non parlare di quello leghista.
Fino a che Fini descrive “il peggior stalinismo” che ispira la sua cacciata dal Pdl, fino a che descrive il “partito del padrone”, i “telegiornali fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl”, la “lapidazione islamica” contro chi dissente, l’evaporazione della legalitĂ affidata e perpetrata da “Ghedini Stranamore”, tutto fila e torna nel suo argomentare. Fini insomma descrive la destra berlusconiana e di Bossi, quella della B2 ma soprattutto quella della gente educata e convinta a farsi solo ed esclusivamente i “fatti suoi”. Senza regole, senza doveri. Perfino senza pudori. Ma l’altra destra, un’altra destra c’è, è possibile in Italia?
Se c’era, perchĂ© si è fatta ingoiare dal berlusconismo? PerchĂ© Fini ha atteso anni e anni per cominciare a cercare e costruire la destra repubblicana, costituzionale, della legalitĂ , dell’equitĂ e della solidarietĂ ? Certo, una destra così c’è in Francia, Germania e Gran Bretagna e non solo lì. Ma questo non significa possa esserci in Italia, paese che appare invece incline ad avere, e ad amare “berlusconismi” di destra e di sinistra. E se questa destra sociale e legale c’è, la sua “culla” potrĂ essere un governo Berlusconi lungo altri tre anni? Insomma, per dirla tutta, in un paese che fugge il riformismo vero come la peste, puĂ² esistere un riformismo vero di destra, puĂ² avere consenso di massa?
Consenso di massa il riformismo vero non ce l’ha neanche a sinistra. Come buon ultimo ma non inutilmente scrive Chiamparino, la sinistra è in Italia lo schieramento del conservare quello che c’è, buono, mediocre o pessimo che sia. Ogni volta che un partito di sinistra prova a cambiare l’esistente la sua base sociale gli si rivolta contro, nella scuola, nel pubblico impiego, nella spesa pubblica. Consenso il riformismo a destra non l’ha mai avuto: la base sociale forzaleghista per “riforma” intende il soddisfacimento immediato e pieno del diritto di giornata e di casa. E allora che speranza ha Fini? Scarsa, scarsissima. E non perchĂ© gli mancherebbero i voti. Con un cinque/sei per cento alle elezioni potrebbe bloccare e contare molto. L’esempio lo ha fatto lui stesso: “Nella Commissione bicamerale, tra i 30 parlamentari commissari che dovranno definire le cifre, i soldi del federalismo, 15 della maggioranza e 15 dell’opposizione, il nostro Baldassarri potrebbe decidere…”. Ma con il cinque o anche il dieci per cento dei voti non si ha la base di consenso per fare le riforme, neanche quelle di destra.
Che esista una destra di popolo, di massa e di gente come quella evocata da Fini è la condizione per la modernitĂ sempre rimandata di questo paese. Condizione impossibile o quasi. Condizione che se Fini la trasforma miracolosamente in realtĂ , fa un regalo a tutti gli italiani. Ma la “missione” di trovarla e costruirla quella destra è solo e soltanto della destra, del suo popolo e della sua gente. Per questo rispondo al mio amico: non possiamo dirci finiani, un po’ per estraneitĂ alla missione, alla “loro” speranza. E molto per disperazione. Se saranno elezioni, ed elezioni sembra saranno, sarĂ la B2 contro la Strana Alleanza, Berlusconi e Bossi contro Di Pietro e Vendola con al traino una stramba Unione. Spazio per la gente del “giusto prima dell’utile” pari a zero.
