ROMA – “Giornalisti sull’orlo di una crisi di nervi”: dopo la lista di proscrizione stilata da Luigi Di Maio, è Beppe Grillo a firmare sul suo blog un durissimo post contro la stampa.
“Balle pubblicate su Virginia Raggi e sul Movimento 5 stelle”, “fake news”, “notizie false”, “giornalisti che si credono una casta intoccabile”: sono alcuni degli epiteti con cui il leader del Movimento 5 stelle definisce i cronisti e il loro lavoro.
Torna sulla linea di Di Maio. Eppure proprio Grillo di Di Maio non pensava particolarmente bene fino a non molto tempo fa. E non lo rivelano i retroscena di palazzo: era stato il comico genovese a raccontare l’aneddoto, durante un raduno del Movimento ad Imola nell’ottobre del 2015:
“Oggi è una macchina da guerra, ma quando lo abbiamo preso, in provincia di Napoli parlava come Bassolino. Io gli dicevo: Luigi come va? E lui: O nun me romp u cazz”.
Quei tempi sembrano lontanissimi. Adesso Grillo segue Di Maio, come ormai sostiene Virginia Raggi, e dopo la lunghissima e dettagliatissima lista di proscrizione inviata dal giovane esponente campano al presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, Grillo torna all’attacco con questo post:
Luigi Di Maio ha consegnato ieri al presidente dell’ordine dei giornalisti, la raccolta delle balle pubblicate su Virginia Raggi e sul MoVimento 5 Stelle negli ultimi giorni, con l’indicazione di chi ha firmato quelle fake news. L’ordine dei giornalisti dovrebbe rappresentare il garante del rispetto della deontologia professionale dei suoi iscritti, così abbiamo segnalato al suo presidente i casi in cui sono state pubblicate notizie false. I giornali, ovviamente, hanno gridato allo scandalo. Si credono una casta intoccabile, chi li mette in discussione è un eretico, da bruciare sulla ca(ta)sta del politically correct.
Probabilmente si credono immuni perchè quello che raccontano è omologato e copiato sugli altri giornali, perchè sanno di non avere creato loro, personalmente, quella data notizia: sta anche sugli altri giornali!
(…) Ma chi comanda? I direttori che sfornano editoriali in cui si millantano vittime e non carnefici.(…)I potenti, quelli veri, sono tutelati da giornali e tv da batterie di fake e demonizzazioni dell’avversario, che oggi è uno solo: il MoVimento 5 Stelle. Più ci attaccano, meno sono credibili. Il 2017 sarà l’anno nero dei giornali: una buona notizia per l’informazione italiana.
L’attacco arriva in un momento non proprio favorevole al Movimento 5 stelle, almeno a Roma. E nelle stesse ore in cui l’ex assessore all’ambiente di Roma Paola Muraro in una intervista al Messaggero parla di “guerra tra bande” nella capitale.
“In questa giunta manca coerenza. Mancano soprattutto delle risposte a chi ha votato Cinquestelle. Prima avevamo un programma che era considerato come un vangelo. Ora non mi sembra che sia più così”,
dice Muraro a Lorenzo De Cicco. E alla domanda su chi comandi in Comune, risponde:
“Quando ero assessore con il cosiddetto “Raggio magico” non avevo molti contatti. Questo gruppetto di fedelissimi aveva fatto la campagna elettorale con la sindaca. Si erano creati rapporti effettivamente molto stretti. E la sindaca si è appoggiata a loro. Alla fine è stato un errore. Alla luce di questi fatti anche io non so più con chi ho parlato. Sa, a Roma si fa fatica a capire di chi ci si può fidare…. Ho capito che c’è stata una guerra sotterranea, anche su di me. Anche se all’epoca devo dire che non me ne sono accorta»
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