Tra gli uomini del presidente c’è un altro giornalista, poi divenuto manager, anche lui fedelissimo del capo, Carlo Rossella, ex direttore di Panorama e ora presidente della Medusa film.
Sono in molti a chiamare Berlusconi “capo” dentro e fuori dell'”inner circle”. Si racconta di imprenditori ricchi di loro quanto basta a farci sognare tutti, che si riferiscono a lui in questo modo.
Ma per Rossella, che quando lo nomina, si riferisce a Berlusconi per cognome, come si fa a scuola, Berlusconi è il capo assoluto e indiscusso, al quale tutto è concesso, al quale tutto si deve perdonare.
Rossella nei verbali non parla: non è infatti tra gli intercettati e soprattutto non è indagato. Di lui, però, parlano gli altri, in particolare Emilio Fede.
Rossella, verbali alla mano, partecipa ad una festa in quel di Arcore il 19 dicembre del 2o10. E’ una delle feste centrali nella ricostruzione dei magistrati sia per la presenza di quasi 20 ragazze sia per la testimonianza di Maria Makdoum, danzatrice del ventre che racconta in Procura di “donne che ballano in topless” e di sala del “bunga bunga”.
Ma è presente anche in altre circostanze e osserva. Un po’ sognando e un po’ illudendosi, le ragazze presenti alle feste sembrano pensarlo come in”missione”, una sorta di talent scout a caccia di giovani avvenenti.
Barbara Faggioli, in una delle tante conversazioni intercettate dalla Procura, dice all’amica Sabrina: “Mi ha chiamato Emilio [Fede], m’ha detto: sai che hai fatto, (prende fiato) colpo su Rossella che dice che hai un volto da cinema pazzesco, mi ha chiamato lui mi ha detto: a ma non te l’ho detto, ma sai che hai fatto colpo suu.. sul produttore, dice che sei adattissima al cinema”.
Ma più di ogni altro, l’uomo del presidente per eccellenza è il suo tesoriere Giuseppe Spinelli, figura centrale nelle intercettazioni e nell’indagine della Procura di Milano. Non a caso è proprio sull’autorizzazione alla perquisizione di Spinelli che si consuma lo scontro più aspro tra Procura e maggioranza del Parlamento. Quando si diffonde la notizia dell’invito a comparire notificato al premier, contemporaneamente le agenzie battono notizie su perquisizioni in corso in alcune delle abitazioni dell’Olgettina. I poliziotti entrano nelle case delle ragazze. Non entrano, invece, negli uffici di Spinelli perché il tesoriere si oppone e spiega che di essere in possesso di documenti che riguardano la presidenza del Consiglio. In Parlamento prevale la linea della “nipote di Mubarak” e della telefonata in questura per “evitare un incidente diplomatico”. E la perquisizione va in archivio.
Ma Spinelli, 69 anni, secondo la Procura è il braccio, anzi il portafogli, di Berlusconi. E’ lui che si occupa dei “regali” in contanti alle ragazze, è lui che gestisce insieme a Nicole Minetti (godendo, si evince, di grande fiducia da parte del premier) anche la parte relativa agli affitti di via Olgettina. Spinelli incontra Berlusconi una volta alla settimana (il lunedì), presenta le richieste e, se autorizzato, distribuisce contanti. Ma il tesoriere è anche un prezioso “filtro” tra il premier e le ragazze. Ruby, infatti, più volte si rivolge proprio a Spinelli che temporeggia e con stile fa capire quando “non è aria”.
Spinelli è anche l’uomo che tratta con Lele Mora la questione del prestito. Dalle intercettazioni si capisce che l’importo dell’assegno da staccare è sostanzioso. Il tesoriere, infatti, all’inizio è titubante e sembra preferire il pagamento in tanti piccoli assegni circolari. Mora preme e Spinelli temporeggia: tutto spalmato in quasi dieci telefonate.
