
Nemmeno l’inverno sudamericano รจ riuscito a raffreddare i “bollori” di Silvio Berlusconi che, durante la sua visita in Brasile, รจ tornato ad attaccare i fantasmi delle sue ossessioni, i suoi nemici giurati: la stampa e i giudici. Durante l’incontro con gli imprenditori ha ribadito che i giornali italiani “disinformano i lettori” provocando addirittura una “ferita sociale”, e poi ha definito i magistrati “la metastasi dell’Italia”. Per questo il presidente del Consiglio ha promesso che resterร al governo per altri tre anni in modo da curare queste “malattie” del sistema italiano.Ha anche attaccato la Corte costituzionale, dicendo che รจ tutta di sinistra, dimenticando che qualche giudice lo ha nominato anche lui. Ma si sa, gli attacchi di Berlusconi alla Corte costituzionale si possono considerare attacchi preventivi, perchรฉ da un momento all’altro i supremi giudici potrebbero chiamarlo a rendere conto del fatto che in Italia il pluralismo0 televisivo non c’รจ, causa i ritardi dell’estensione del digitale terrestre, e quindi intimargli di applicare una loro vecchia sentenza che vuole Retequattro (e Rai3) sul satellite.
Berlusconi ha detto anche una cosa molto giusta: che i conti delle Regioni italiane sono un disastro. Questa รจ una storia ormai vecchia di 40 anni, da quando le Regioni sono state costituite in Italia. Nel tempo sono diventate una cloaca di sprechi e abusi, assunzioni e consulenze, partecipazioni azionarie. Viene perรฒ da chiedersi perchรฉ Berlusconi se ne accorga solo adesso e perchรฉ ne parli. Poteva avere un senso qualche mese fa, quando alcune delle Regioni piรน scassate erano rette da giunte di sinistra. Ma ora alcune pietre dello scandalo, come Lazio e Calabria, sono passate alla destra, per non parlare della Sicilia.
Berlusconi ha preso di mira la stampa italiana, che sarebbe rea, a suo avviso, di fornire false notizie persino sui vertici internazionali come il recente G20 di Toronto. Il premier ha quindi invitato i lettori italiani a non comprare piรน i giornali, in modo da “scioperare” contro la “disinformazione”.
Ma le aggressioni verbali di Berlusconi hanno provocato la reazione degli stessi lettori: uno di loro, ad esempio, ha commentato sulle pagine di Blitz Quotidiano e ha sottolineato che Berlusconi, se ritiene che “i giornali scrivono il contrario o cose non vere” dovrebbe “prendere carta e penna o incaricare il suo portavoce” affinchรฉ contesti le notizie pubblicate sulle testate italiane.
Il lettore, signor Giovanni Attinร , ha quindi spiegato che “la sensazione รจ che il premier continui con le sue esternazioni, pensando che i giornali debbano riferire quello che piace a lui”. Ma questo sarebbe contrario con i principi delle democrazie, nelle quali la stampa dovrebbe essere “libera di criticare”, e dunque dovrebbe anche essere libera di criticare quanto viene deliberato nei vertici come il G20: se i giornalisti riportassero solo i comunicati ufficiali, si trasformerebbero in semplici stenografi.
Berlusconi ha poi rivolto le proprie invettive alla magistratura, un altro dei suoi bersagli preferiti. Dopo aver paragonato i giudici a una “metastasi del sistema”, visto che avrebbero sottratto la “sovranitร ai cittadini”, ha detto che la giustizia รจ una “spina nel fianco della civiltร attuale” e ha quindi ribadito il concetto che andrebbe “riformata subito”. Altra riforma promessa da Berlusconi รจ stata quella del fisco: il premier ha giurato che ci sarร “una riduzione della spesa senza mettere le mani nelle tasche degli italiani”, e ha elogiato il governo, “l’unico europeo a non aver aumentato le tasse”.
Sarร , ma intanto l’Istat ha rilevato che la pressione fiscale ha raggiunto in Italia livelli da record, attestandosi sugli stessi valori del 1997, quando l’allora premier Prodi e il ministro delle Finanze Visco avevano chiesto notevoli sacrifici agli italiani con la celebre Eurotassa che tanto aveva fatto infuriare proprio Berlusconi e i suoi.
Il livore nei confronti di giornalisti e magistrati non ha fatto perdere perรฒ a Berlusconi il suo proverbiale humour e ha ironizzato sui suoi presunti “problemi di memoria” con una barzelletta: ”Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: ‘Presidente, ma se lo abbiamo fatto un’ora fa…”’.
Berlusconi ha quindi mantenuto fede alla sua fama di “cabarettista”, specialmente quando รจ all’estero: sono ancora impresse nella memoria collettiva le “corna” nella foto ufficiale del vertice di Caceres con gli altri leader europei (2002), le battute da “vitellone” con il premier finlandese Tanja Halonen (2005) e in tempi piรน recenti gli apprezzamenti senza contegno nei confronti di Michelle Obama (2009).