“BERLUSCONI SI DIMETTA”«Il nome di un presidente del Consiglio contro cui fosse sottoscritta una mozione di sfiducia non può essere né riproposto né accettato da coloro che hanno firmato la sfiducia. Berlusconi vada al Quirinale e si dimetta prima», ha detto Carmelo Briguglio, capo della segreteria politica di Fli.
È «assolutamente impossibile» che il presidente del Consiglio possa dimettersi prima del voto sulle mozioni di sfiducia, ha ribattuto Fabrizio Cicchitto. Alla domanda se si sia ormai fuori tempo massimo per un accordo tra gli ex alleati, il capogruppo del Pdl ha risposto: «In politica non c’è mai un tempo massimo, fino alla scadenza in cui si verificano poi gli atteggiamenti. Noi siamo aperti a un confronto positivo che ha come obiettivo quello di consentire al Paese che questo governo, che ha lavorato bene per questi 2 anni e che ha avuto la fiducia rinnovata delle camere il 29 settembre possa continuare il suo lavoro. È evidente che se questa situazione viene meno, a nostro avviso, ferme le prerogative del capo dello Stato, è che si deve tornare davanti al corpo elettorale».
Quanto all’ipotesi di una mozione di sfiducia firmata Udc-Fli, Cicchitto replica: »Fli è stato eletto nelle liste del Pdl. E quindi noi auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità rispetto alla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione di sinistra a cui si può eventualmente aggiungere quella dell’Udc. Entrambe queste formazioni politiche hanno fatto la campagna elettorale su una posizione opposta a quella del Pdl, che invece metteva insieme sia noi che gli esponenti di Fli che quindi mi auguro che gli elementi unitari dello schieramento di centrodestra prevalgano sulle esercitazioni polemiche che ci sono state in questo periodo».
Per l’Mpa non ci sono condizioni per votare fiducia. «Se non interverranno fatti nuovi nei prossimi giorni, non ci sono le condizioni affinchè la delegazione del Mpa in Parlamento possa votare la fiducia al governo, specie dopo quanto deliberato dal Cipe contro il Sud nel corso dell’ultima seduta», aveva annunciato il Movimento per le Autonomie con una documento diffuso dal comitato federale che si è concluso la notte scorsa a Palazzo Marini a Roma. Nella riunione è stato deciso anche di mantenere «il raccordo e la collaborazione con Fli, Api e Udc».
Il comitato «ha deliberato inoltre di lanciare la consultazione popolare di rifondazione autonomista in tutte le regioni del sud a cominciare dalla Sicilia con l’intenzione di favorire la formazione dal basso della classe dirigente che sarà democraticamente espressa da iscritti e simpatizzanti del movimento presenti in ogni comune. Nel mese prossimo di gennaio verranno resi noti le date e i dettagli della consultazione popolare».
DI PIETRO «Per il solo tempo del battito d’ala di una farfalla siamo pronti a votare qualsiasi mozione di sfiducia al governo», ha fatto sapere il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro.. «Nel “palazzo” sono partite le trattative di coloro che vogliono mantenere la poltrona. Vedremo. Noi siamo pronti. Vogliamo stanare coloro che il sabato annunciano il crollo dell’impero e il lunedì se ne dimenticano».
