Putin definito “Alpha dog”. Vladimir Putin definito “alpha dog”, ovvero il maschio dominante: รจ una delle colorite espressioni contenute dei cablogrammi del Dipartimento di Stato resi pubblici oggi dal sito di Julian Assange Wikileaks. Il presidente russo รจ uno dei leader mondiali che vengono etichettati senza peli sulla lingua dai diplomatici di Washington: il presidente afghano Hamid Karzai รจ “ispirato dalla paranoia” mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel “evita i rischi ed รจ raramente creativa”. Le definizioni sono state raccolte dal Guardian, uno dei giornali a cui Wikileaks ha passato la mole di documenti diplomatici.
Gheddafi: Usa botox ed รจ ballerino ipocondriaco. Fra le note filtrate dagli armadi riservati della diplomazia americana, fra ”le piu’ delicate” El Pais cita questa sera quelle sul leader libico Muammar Gheddafi. Nei suoi messaggi, secondo ElPais, l’ambasciatore americano a Tripoli ”racconta che Gheddafi usa il botox ed e’ un vero ipocondriaco, che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori”. Il giornale, che annuncia per l’edizione cartacea in edicola domani mattina ulteriori rivelazioni e dettagli, parla fra l’altro anche dei ”sospetti che la presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner solleva a Washington, fino al punto che la segretaria di stato giunge a chiedere informazioni sul suo stato di salute mentale”.
Di rado senza la sua ”infermiera ucraina”, una ”voluttuosa bionda”. Cosรฌ i diplomatici americani – secondo il New York Times che riporta i documenti pubblicati da Wikileaks – descrivono il leader libico Muammar Gheddafi che sarebbe stato infastidito da come e’ stato ricevuto a New York per l’assemblea generale dell’Onu lo scorso anno.
Il quotidiano spagnolo afferma che ”le espressioni usate in alcuni documenti sono di natura tale da poter dinamitare le relazioni fra gli Usa ed alcuni dei suoi principali alleati” e ”possono porre a rischio alcuni progetti importanti della sua politica estera, come l’avvicinamento alla Russia o l’appoggio di alcuni paesi arabi”. ”La portata di queste rivelazioni e’ tale, aggiunge El Pais, che si potra’ parlare di un prima e di un dopo, per quanto riguarda le usanze diplomatiche”. ”Queste indiscrezioni possono porre fine ad una era della politica esterna”.
Medvedev Robin rispetto al Putin Batman. Nei documenti di Wikileaks esaminati dal Guardian ci sono giudizi sul rapporto tra il primo ministro Vladimir Putin e il presidente russo Dmitri Medvedev. In uno di questi rapporti, della fine del 2008, si afferma che Medvedev, ufficialmente di rango maggiore, ”fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin”.
Frattini frustrato per dal doppio gioco della Turchia. Il ministro degli Esteri Franco Frattini “ha espresso particolare frustrazione per il doppio gioco di espansione verso l’Europa e l’Iran da parte della Turchia”. E’ quanto rivela un telegramma – pubblicato da Wikileaks e classificato come segreto – inviato a Washington dall’ambasciata americana a Roma lo scorso 8 febbraio, in seguito a un incontro tenutosi tra il titolare della Farnesina e il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates. La “sfida, secondo Frattini, รจ portare la Cina al tavolo” dei colloqui sulla questione iraniana. Cina e India, secondo Frattini sono “Paesi critici per adottare misure che potrebbero influenzare il governo iraniano senza ferire la popolazione”. Il ministro “ha anche proposto di inserire Arabia Saudita, Turchia, Brasile, Venezuela e Egitto nelle conversazioni”, si legge nel documento. Frattini “ha anche proposto un incontro informale tra i Paesi del Medio Oriente” per “consultarsi sulla questione iraniana”. E – ha riferito – “il segretario di Stato Clinton รจ d’accordo”.
Fratellato Karzai trafficante, va controllato. Con Ahmed Wali Karzai, il fratellastro del presidente afgano, ”dobbiamo avere a che fare in quanto numero uno del Provincial Council ma e’ sottointeso che e’ uno corrotto e un trafficante di stupefacenti”. Questa la descrizione di Ahmed Wali Karzai fornita dai diplomatici americani, riporta il New York Times citando i documenti di Wikileaks . ”Sembra non capire il livello di conoscenza che abbiamo delle sue attivita’. Dobbiamo monitoralo attentamente e in modo chiaro, inviandogli un messaggio chiaro”.
Secondo quanto pubblica il Guardian, gli alleati arabi degli Stati Uniti, in particolare l’Arabia Saudita, spingevano per un attacco contro l’Iran per bloccarne il programma nucleare: รจ quanto rivela il quotidiano britannico Guardian a proposito dei documenti resi noti dal sito Wikileaks.
Secondo quanto scrive il sito del quotidiano britannico, sulla base dei documenti diplomatici visionati, il re Saudita Abdullah ”ha ripetutamente esortato gli Usa ad attaccare l’Iran per mettere fine al suo programma di armamento nucleare”. L’ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir, scrive il Guardian, in un incontro nell’aprile 2008 con il generale Usa David Petraeus ”disse di tagliare la testa al serpente”. I cablogrammi diplomatici esaminati dal Guardian svelano inoltre, fra le altre cose, che ”dirigenti in Giordania e nel Bahrein hanno chiesto ripetutamente che il programma nucleare iraniano fosse formato con qualsiasi mezzo, compreso quello militare”; che ”i leader in Arabia Saudita, negli Emirati arabi uniti (Eau) ed Egitto hanno fatto riferimento all’Iran come ad una ”minaccia esistenziale” e ”malvagia” e ad una ”potenza che ci portera’ alla guerra”.
Lo scorso febbraio, inoltre – scrive ancora il sito del Guardian -, il segretario alla difesa Usa, Robert Gates, ha avvertito che se gli sforzi diplomatici nei confronti dell’Iran fossero falliti ”rischiamo la proliferazione nucleare nel Medio Oriente, una guerra innescata da un blitz israeliano o entrambe le cose”. Il capo dell’intelligence militare israeliana, gen. Amos Yadlin, l’anno scorso ha ammonito che ”Israele non puo’ permettersi di sottovalutare l’Iran e di essere colto di sorpresa, come lo furono gli Stati Uniti l’11 settembre 2001”, scrive ancora il giornale.
E nel maggio dello scorso anno il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, secondo i documenti svelati, disse a dirigenti americani di essere d’accordo con il presidente egiziano, Hosni Mubarak, che un ”Iran nucleare” avrebbe indotto altri Paesi della regione a sviluppare armi atomiche, fatto che produrrebbe ”la piu’ colossale minaccia agli sforzi di non proliferazione dai tempi della crisi dei missili cubani”.