Se va così, se si va ad elezioni, trionfante con il braccio levato a salutare la vittoria in Parlamento o dal Parlamento messo all’angolo dopo essere andato a tappeto, fino a marzo 2011 Berlusconi resta e c’è. E dopo le elezioni? Se le vince, ancora una volta sia alla Camera che al Senato, il suo quasi ventennio raddoppia. Fini finisce in una sorta di convento politico, il Pd si squaglia, Casini si arrende e si consegna. Se Berlusconi le elezioni le perde sia alla Camera che al Senato, allora il quasi ventennio è finito davvero. Se Berlusconi arriva “primo” alla Camera e invece non conquista la maggioranza in Senato a seguito del voto popolare, allora e solo allora un altro governo di centro destra (Tremonti?) senza Berlusconi premier o un’altra maggioranza di governo (Draghi?) diventano possibili. Berlusconi resisterà , partita ancora aperta ma pronostico a lui sfavorevole. Possibilità che Berlusconi rivinca in pieno le elezioni? Cinquanta per cento. Che le perda in pieno? Dieci per cento. Che siano elezioni “pareggiate” e quindi più che dannose per Berlusconi? Quaranta per cento.
Pronostici e percentuali che non tengono, non possono tener conto di una variabile. La variabile “resisterò, resisterò, resisterò”. Formula lanciata a suo tempo da Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool Mani Pulite, e adottata come motto dell’opposizione politica e civile a Berlusconi. Oggi diventata “linea” di Berlusconi. Resistere inventandosi ciò che la Costituzione esclude: sciogliere solo la Camera che vota contro il governo. Resistere lasciandosi sfuggire le parole “altrimenti è guerra civile”. Resistere con ogni mezzo, mezzo e modi che nessuno può prevedere perché il solo prevederli sarebbe mettere in conto un premier che proclama e fa eversione. Ma Berlusconi di resistere ha bisogno: se la Corte Costituzionale gli leva il legittimo impedimento deve presentarsi ai processi, processi dove rischia condanna per corruzione. Mills è già condannato, il processo in corso è sulle generalità non ignote del corruttore. Dicono i suoi che Berlusconi tema le manette, dicono in molti gli serva salvacondotto. In realtà non rischia manette e il salvacondotto sarebbe vergogna nazionale. Ma se Berlusconi dovesse temere davvero “manette”, resisterà , resisterà , resisterà .
E allora e dunque Berlusconi premier e dominus sta cominciando a finire? Sogno o incubo che sia, possibilità e pronostico non più o almeno il cinquanta per cento. Comunque sarà lunga oltre che incerta. E drammatica, oltre che pericolosa. Per tutti e non solo per Berlusconi. Per chi lo aspetta liberarsi di Berlusconi non sarà gratis. Per chi lo vuole ancora, tenerselo non sarà indolore.
