ROMA – Sabato Silvio Berlusconi torna a Lampedusa per verificare lo stato della situazione. Lo ha annunciato il premier durante un incontro a palazzo Chigi.
E durante la riunione tecnica il presidente del Consiglio avrebbe fatto capire che per il controllo delle coste, tra i punti oggetto dell’accordo, la Tunisia avrebbe bisogno di mezzi e un po’ di più di tempo. In effetti, ha detto anche Umberto Bossi, “tocca fidarsi di Tunisi”.
Un vertice importante quello di oggi 6 aprile  visti i malumori degli enti locali che, da nord a sud, aprono sui permessi di soggiorno temporaneo per i tunisini approdati in Italia dopo la cacciata di Ben Ali’, ma si dicono contrari alle tendopoli e frenano sui trasferimenti.
Tra i più netti il sindaco di Roma Alemanno che, senza mezzi termini, dice no a nuovi arrivi nella Capitale. ”Su Roma non ci devono essere spostamenti di nessun tipo – spiega – perche’ qui abbiamo i nostri problemi e siamo saturi”. E per ribadire l’idea tira fuori la rassicurazione ricevuta ieri dal premier sugli extracomunitari arrivati a Civitavecchia’ ”Devono rimanere in caserma fermi e controllati. Questa è la garanzia”, dice.
Contrario a tendopoli e concentrazioni massicce sul territorio è il governatore della Puglia, Nichi Vendola, che chiede ”un impatto spalmato”; mentre per il presidente della Regione Basilicata De Filippo ”con i 530 ospiti della tendopoli di Palazzo San Gervasio (Potenza) la Lucania è già al suo livello massimo”. Sulla stessa linea la presidente del Lazio Polverini certa che ”la regione non debba porsi il problema di accogliere altri immigrati”.
Ma alle fibrillazioni delle Regioni si aggiungono quelle di molti politici meridionali: come il segretario nazionale di Noi Sud Arturo Iannaccone, che è anche deputato dei Responsabili. ”Siamo costretti a prendere atto – dice – che buona parte dei migranti vengono trasferiti nelle regioni del Mezzogiorno, aggravando cosi’ una situazione di crisi economica che penalizza le nostre aziende”. E al Governo, il parlamentare rivolge un appello: ”non abusi dello spirito di accoglienza e di solidarieta’ che caratterizza il popolo del Sud”.