Berlusconi show al Quirinale durante il ricevimento per il 2 giugno. Il Cavaliere scherza, ride, stringe le mani. Incontra anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani e anche con lui non manca di fare una battuta. Poi torna a ribadire che il ponte sullo Stretto “lo faremo sicuramente” e torna anche ad esporre i suoi sondaggi sul suo gradimento tra gli italiani. E anche qui, giù con una battuta: “Nonostante lui (indicando Renato Mannheimer) sono sempre al 62%”. In generale è sempre sorridente e in vena di scherzi, tranne che con una persona: Gianfranco Fini. Con il cofondatore del Pdl, al di là di una fugace stretta di mano lontano da sguardi, resta il gelo. I due si scrutano di lontano ma restano divisi. E diversi sono anche i loro comportamenti: Berlusconi gira per i giardini del Quirinale, stringe mani e fa le battute. Fini sta in disparte, insieme alla compagna Elisabetta Tulliani.
Le battute iniziano quasi subito. Proprio nel bel mezzo del ricevimento al Quirinale, Berlusconi vuole rassicurare un’invitata sulla sua presenza alla parata in programma domani e se la cava con una battuta: “Ci sarò sicuramente, faccio parte della banda”. Poi si accorge che è presente anche Bersani e lo coinvolge dice: “Io faccio la banda ma lui fa la cavalleria; é sempre all’attacco, è inesauribile. Ogni giorno ce ne ha due o tre, mica solo una… Ha una costanza…”. Pronta la replica di Bersani: “Faresti meglio a pensare a Bonaiuti: quanti stipendi gli dai? Due o tre?”. “No, lavora gratis”, ha ribattuto con tono scherzoso il Cavaliere.
Ma il premier non è ancora soddisfatto. Vede il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, e inizia a scherzare anche su di lui. Parlando del successore di Claudio Scajola con Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, definito dallo stesso Cesa un “buon manager”, il premier dice: “Io gli ho detto ‘datemi il ministro voi, siete così bravi e state da tempo in vacanza’. Ma loro mi hanno detto che stanno bene in vacanza. Sono in difficoltà ”. “Fagli un buon contratto e vedrai che accettano”, ha risposto l’ad di Enel.
Poi Berlusconi incontra Pier Ferdinando Casini, lo saluta calorosamente e parla un po’ con lui ma non dice niente di eventuali nuovi ministri dell’Udc. A quello, ribatte Casini, “ci pensa Cesa…”.
Per il resto, soprattutto con i giornalisti, il premier mantiene il più assoluto silenzio: tace sull’incidente internazionale provocato delle truppe israeliane alla nave di pacifisti diretta a Gaza. Silenzio anche sulla politica interna, sul difficile parto del ddl sulle intercettazioni e perfino sul Milan: “Parlo solo con dichiarazioni ufficiali – dice – tutto quello che dovevo dire l’ho detto”, si schermisce.
Un attimo serio c’è, quando il premier si apparta con alcuni prelati e afferma di aver difeso “accoratamente” la chiesa cattolica sotto attacco per alcuni scandali legati alla pedofilia. Berlusconi ha dapprima raccontato una storiella a tre prelati, rilevando che nel corso di una cena di compleanno gli é stato fatto uno scherzo: un signore travestito da monsignore si è improvvisamente messo a cantare per poi togliersi l’abito talare e rivelarsi un cantante di professione. “Mi ha persino dato la benedizione”, ha spiegato, fra le risate dei tre alti prelati. Poi il premier, fattosi serio, ha aggiunto “ed io che avevo fatto anche una difesa così accorata della chiesa per alcune cose che stanno accadendo”.
Nel frattempo Fini resta sulla terrazza insieme alla compagna e lontano dalla ressa, ma soprattutto dal premier. L’unico momento di contatto tra i due è una fugace stretta di mano con convenevoli del caso poco dopo l’arrivo del premier al Quirinale. Il tutto, riferiscono fonti concordanti, si esaurisce in pochi istanti e i due non si appartano neanche un momento per parlare.