A poche ore dai voti alla mozione di fiducia (Senato) e di sfiducia (Camera) al governo, ecco l’identikit dei sette parlamentari “in bilico” che potrebbero decidere con il proprio voto l’esito delle votazioni. Sette deputati indecisi fino all’ultimo che potrebbero far pendere l’asticella da una parte o dall’altra.
Le analisi “pre voto” danno una forbice di 312-316 voti per la fiducia e una di 308-314 per la sfiducia. E’ ovvio dunque che tutto si gioca sul filo del rasoio. I 4 incerti, gli imprevedibili astenuti, le possibili assenze e le tre deputate che sono in attesa di partorire potrebbero fare la differenza, in un senso e nell’altro. E lo spauracchio che si aggira sul Parlamento è quello di un pareggio: 313 a 313. Ma c’è da considerare che un paio di deputate in dolce attesa potrebbero proprio non farcela. E se verranno a mancare i voti contrari di Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza, entrambe del Fli, ecco che la conta potrebbe sorridere per un paio di voti al governo.
I sette che decideranno le sorti del governo Berlusconi sono: Paolo Guzzanti del Pli, Maria Grazie Siliquini di Fli, Domenico Scilipoti uscito dall’Idv e ora nel gruppo misto, Massimo Calearo del gruppo Misto, Federica Mogherini del Pd, Maurizio Grassano del gruppo Misto, Silvano Moffa di Fli.
Guzzanti (Misto). Paolo Guzzanti assicura che non si asterrà ma mantiene il mistero sul suo voto: “So che sarò determinante – dice – Ma non dico cosa ho deciso. Non prendo ordini da un segretario dimissionario. Voterò in coscienza”.
Siliquini (Fli). La parlamentare finiana, che ieri sera ha disertato la Direzione del partito in cui si è decisa la linea per il voto, potrebbe fare il “ribaltone” se gli offrono un posto nel governo. Deciderà, afferma, dieci minuti prima del voto. “In caso di reincarico – rivela – potrei entrare nel governo”. E si dice quindi pronta a votare la fiducia.
Scilipoti (Misto). Anche da parte di Scilipoti (transfugo con polemica dall’Idv) c’è massimo riserbo sul voto che darà. “Le mie intenzioni le comunicherò in sede di dichiarazione di voto – dice – il mio sarà comunque un voto per l’Italia”.
Calearo (Misto). “Non mi hanno offerto nulla Sono qui per divertirmi”, dice il parlamentare ex Pd ed ex Api. “Deciderò all’ultimo. Io sono qui per divertirmi, tanto ormai questo Parlamento… Dentro di me sono per l’astensione”. Poi un pronostico: “Nella notte tanti del Pdl cambieranno idea, perché la paura comincia a fare 90…”.
Mogherini (Pd). La parlamentare democratica, incinta, potrebbe non farcela a partecipare al voto per la concomitanza del parto e quindi lancia una proposta: “Se nasce la mia bimba sarebbe giusto che una deputata del Pdl non votasse per fair play. Anzi tre deputate, quante sono le onorevoli delle opposizioni in attesa”.
Grassano (Misto). Ancora indeciso anche Grassano che dice: “Ci penso un po’. Non vorrei che il mio sì portasse al voto. Mi hanno messo la pulce nell’orecchio che se Bossi ci porta al voto, il federalismo salta”.
Moffa (Fli). In bilico anche Silvano Moffa, che guida le “colombe” finiane: “Il problema è il futuro del Paese – dice – non il mio voto”.