HELSINKI – ”Non credo che il rimpasto sia così prossimo”. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi rispondendo ad una domanda su questo tema al termine del vertice del Ppe.
Il premier, quindi, rivolgendosi ai giornalisti italiani annuncia: “Dobbiamo aumentare il numero dei sottosegretari e stiamo preparando un disegno di legge ad hoc”.
Sulla tenuta dell’esecutivo Berlusconi spiega: ”Abbiamo una buona maggioranza con 23 persone in più, quindi possiamo lavorare non solo sulle leggi amministrative ma anche sulle riforme”.
Il premier torna anche sul tema della giustizia e sul caso della prescrizione breve che ha creato più di qualche malumore nella maggioranza: ”La proposta di legge sulla prescrizione breve è stato presentato da un nostro deputato che è stato invitato a ritirarlo”.
Al giornalista che gli chiede se il testo della riforma della Giustizia sia già pronto, il premier risponde sicuro: “Assolutamente sì, siamo già d’accordo su tutti i punti principali. Poi sarà, naturalmente, il Parlamento ad approfondire, discutere ed introdurre eventualmente innovazioni piu’ profonde”.
Poi dal premier, un cenno a temi economici. Secondo Berlusconi La ”priorità” avanzata dall’Italia per la riforma del Patto di stabilità è quella di ”trovare politiche comuni per il sostegno alla crescita”. L’Italia, ha poi aggiunto Berlusconi, ”non può accettare una riduzione troppo alta e meccanica del debito per ogni anno che potrebbe incidere su quelle che sono le possibilita’ di crescita dell’economia”.
Berlusconi, poi, affronta il tema Libia: “Speriamo che ci sia un cambiamento in Libia come quelli avvenuti in Tunisia e in Egitto verso una democrazia che consenta di mantenere la relazione di preminenza per la nostra economia”. In Libia, secondo il presidente del Consiglio, bisogna ”continuare a dare il nostro impulso ai movimenti democratici”, riferendo di possibili aiuti ”a Bengasi e alle forze che li’ si sono instaurate”.
Ma sull’esito del conflitto Berlusconi non si pronuncia: ”Credo che nessuno al mondo possa fare alcuna previsione sul futuro di Gheddafi”. Quanto al ruolo dell’Europa nella crisi, il premier precisa: “Siamo tutti concordi che dobbiamo muoverci insieme e che l’Europa deve preparare un Piano Marshall di sostegno di tutti i Paesi che stanno compiendo questo cambiamento. Io ho parlato del piano umanitario che stiamo realizzando e ho invitato gli altri Paesi a fare altrettanto: c’è stato totale accordo”.
Sulla possibilità del congelamento delle partecipazioni libiche, invece, il Premier è invece cauto: ”Non so dirle se questo potrà avvenire, ma occorre distinguere bene sulle partecipazioni della Libia in quanto popolo libico e le partecipazioni che invece sono attinenti ad una famiglia: quindi staremo molto attenti ad una distinzione”.
Della possibilità di un intervento militare in Libia, afferma infine Berlusconi, al vertice del Ppe “non si è parlato”.
L’Italia, ha poi aggiunto il premier ”non può accettare una riduzione troppo alta e meccanica del debito per ogni anno che potrebbe incidere su quelle che sono le possibilita’ di crescita dell’economia”.