Silvio Berlusconi si sente “accerchiato”: teme l’allontanamento del Vaticano e un successivo asse Colle-Santa Sede. Come scrive Carmelo Lo Papa di Repubblica, dopo gli attacchi della Segreteria di Stato e della Cei, il premier teme, in poche parole, di rimanere isolato. Il sospetto che prende piede, la sensazione è che “vogliano cambiare cavallo”.
“Siamo sotto assedio – ha confidato ai suoi – Ma non farò la fine di Prodi”. Poi parte la minaccia: “Porto tutti alle urne: la gente d’altronde sta dalla mia parte, i sondaggi successivi alla tempesta che mi hanno scatenato contro lo confermano”.
Perché quelle critiche a Berlusconi non vanno proprio giù. Lui insiste nel dirsi certo che l’inchiesta “nasce dalle macchinazioni dei magistrati milanesi e anche le fonti di prova stanno vacillando, come dimostrano le prime contraddizioni che emergono dai racconti”.
Scrive Lopapa: “I rapporti tra il Vaticano e il Colle restano ‘eccellenti’ e si consolidano, la sintonia è piena. Visto dal fortino berlusconiano assediato è il cerchio che si chiude. Con l’aiuto del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che non ha risparmiato critiche all’esecutivo“.
La sensazione di Berlusconi è che il Vaticano voglia un altro governo, sempre di centrodestra, ma con un altro premier, col sostegno di Pier Ferdinando Casini. Ma non si arrende. Va all’attacco e confida di ritrovare l’intesa con Oltretevere. Come? La prima occasione, ragiona il Cavaliere, sarà l’incontro con il segretario di Stato Bertone e lo stesso presidente Cei Bagnasco l’11 febbraio, in occasione dell’anniversario dei Patti Lateranensi. Dopo, inoltre, inizierà una stagione legislativa che da febbraio virerà marcatamente sui temi etici. E allora si spera di ricucire anche gli ultimi strappi.