Il 14 dicembre rischia di essere un giorno troppo ‘affollato’ di appuntamenti fatidici per il governo Berlusconi: le contestuali votazioni sulla mozione di fiducia al Senato e di sfiducia alla Camera sono state infatti fissate proprio per la stessa giornata in cui la Corte Costituzionale discutera’ la causa sul ‘legittimo impedimento’, la norma ‘ponte’ che rinvia per un massimo di 18 mesi (fino a ottobre 2011) i tre processi Mills, Mediaset e Mediatrade a carico del premier. La contestualita’ dei due appuntamenti potrebbe in linea teorica determinare uno slittamento dell’attesa udienza, dal cui esito dipendera’ la ripresa o meno dei processi milanesi di Berlusconi.
Un rinvio potrebbe esserci non tanto per motivi di ”opportunita”’ (fino ad oggi a palazzo della Consulta confermavano l’iscrizione a ruolo della causa come la quarta del 14 dicembre), quanto piuttosto per un ‘impedimento’ degli avvocati del premier che hanno presentato le memorie difensive a Palazzo della Consulta e che saranno chiamati quel giorno a difenderlo dinanzi ai giudici costituzionali. Niccolo’ Ghedini e Piero Longo sono infatti entrambi parlamentari: il primo deputato e il secondo senatore del Pdl. Nulla vieta loro di presentare all’Alta Corte un’istanza di rinvio perche’ impegnati quel giorno a votare le mozioni di fiducia e di sfiducia al governo. Un precedente del genere – viene fatto notare in ambienti di Palazzo della Consulta – sino ad oggi non si e’ mai verificato. Ma nulla toglie che se gli avvocati-parlamentari avanzeranno la richiesta, questa verra’ presa in esame (e probabilmente accolta) dal nuovo presidente della Corte Costituzionale.
Il mandato di Francesco Amirante alla guida della Consulta scade infatti il prossimo 7 dicembre; il 10, con l’integrazione del nuovo giudice che a breve sara’ nominato dalla Cassazione, la Consulta si riunira’ per scegliere il nuovo presidente (il piu’ quotato e’ Ugo De Siervo, l’attuale vicepresidente). Fino a un mese fa, quando la crisi sembrava alle porte ma non era conclamata, in ambienti della maggioranza di governo si ragionava di come accelerare l’approvazione del ‘lodo Alfano bis’ in via costituzionale, almeno in prima lettura al Senato, cosi’ da far slittare la decisione dell’Alta Corte sul ‘legittimo impedimento’.
Ma fonti qualificate di palazzo di Palazzo della Consulta si dicevano scettiche su un rinvio perche’ – si faceva notare – ‘legittimo impedimento’ e ‘lodo’ riguardano due materie di fatto diverse tra loro (la prima e’ una misura processuale che ‘tipizza’ le ipotesi in cui lo svolgimento dell’attivita’ governativa rende impossibile al premier e ai ministri di comparire in processo; la seconda rientra nel campo delle immunita’ funzionali delle alte cariche dello Stato, regolate con legge costituzionale). Ora, con la fissazione del voto delle mozioni parlamentari al 14 dicembre, uno slittamento della spinosa questione all’attenzione dei giudici costituzionali sembrerebbe meno improbabile. Il ‘legittimo impedimento’ potrebbe cosi’ slittare a dopo le festivita’ natalizie: la prima data utile e’ quella dell’11 gennaio.
Ma se anche gli avvocati-parlamentari Ghedini e Longo non dovessero presentare un’istanza di rinvio, non e’ detto – viene fatto notare in ambienti della Consulta – che i giudici costituzionali voteranno sulla legittimita’ della legge il 14 stesso o nell’arco delle camere di consiglio dei successivi 2-3 giorni. E’ sufficiente infatti che anche solo uno dei giudici chieda una pausa di riflessione e la decisione slittera’ a gennaio 2011. Un precedente in tal senso gia’ c’e’ e riguarda la bocciatura del ‘lodo Schifani’, con una camera di consiglio aggiornata a dopo le vacanze natalizie.