
Con Pier Luigi Bersani, segretario, al volante e Rosy Bindi, presidente, al posto della suocera, il Pd รจ ripartito dallโassemblea dei mille delegati riunita sabato alla Fiera di Roma. Un posto di vertice รจ andato anche a Enrico Letta, bersaniano della prima ora, che รจ stato eletto a larga maggioranza vicesegretario. Lโavvio รจ stato anche un poโ musicale: โLa nostra storia prenda nel paese il respiro di una grande canzone popolareโ, ha detto Bersani e dagli amplificatori รจ partita la colonna sonora del nuovo corso: un mix tra โSensoโ di Vasco Rossi, scelta da Bersani per il congresso, e poi la โCanzone Popolareโ, musica dei tempi dellโUlivo di Romano Prodi.
Poi cominciano i problemi. Per il neo segretario ci sono delle luci, come il fatto che non ha lasciato il Pd Luigi Lusi, tesoriere della Margherita e finora uno degli uomini piรน vicini a Rutelli, entrato nella Direzione nazionale. Lusi in realtร aveva sostenuto nelle primarie Dario Franceschini, nelle cui liste รจ stato eletto allโAssemblea nazionale; e per la componente franceschiniana รจ stato eletto nella Direzione. Lusi era stato indicato nei giorni scorsi tra i parlamentari che avrebbero potuto uscire dal Pd dopo la fuga di Rutelli. E fin qui un sospiro di sollievo. Altro ingresso significato nella direzione, ma scontato e sicuro, quello del deputato Antonio Misiani che รจ stato anche eletto tesoriere del partito.
Lโarea cattolica รจ perรฒ in fermento e anche se Enrico Letta prevede che le acque torneranno calme nel giro di un paio di settimane, i segnali sono un minimo preoccupanti.
Le trattative erano andate avanti fino a tarda notte per la composizione della direzione e degli organigrammi: รจ stata trovata unโintesa tra le varie componenti in modo da eleggere un organismo che rappresenti sia le regioni che le mozioni in termini proporzionali. In pratica รจ stato scelto un meccanismo per il quale ogni otto delegati di ciascuna mozione in ogni regione ha espresso un membro della direzione. Piรน in alto mare il discorso che riguarda la gestione del partito, con gli ex popolari vicini a Beppe Fioroni e Franco Marini che chiedevano un posto come vicesegretario, richiesta che Bersani ha respinto.
Marini ha insistito fino allโultimo: โLa struttura che stiamo prefigurando qui lascia scoperta unโarea, quella appunto degli ex Popolari che hanno sostenuto Franceschini. Nรฉ si puรฒ dire che essa รจ marginale, perchรฉ la mozione ha ottenuto il 35% dei voti. โStasera andrรฒ a cena da mio figlio โ ha proseguito Marini โ che รจ un giovane vivace e mi chiederร : โTe le hanno date le chiavi di casa?โ. Mi fa girare le scatole aver difficoltร nel dire che le chiavi ce le hanno dateโ. Insomma, ha aggiunto Marini, โquestโarea aveva diritto ad un punto di riferimentoโ. โLe soluzioni ci sono โ ha sottolineato โ per esempio quella di un secondo vice segretario, che รจ previsto dallo statuto. Questa questione va affrontata e se io avessi i poteri direi al segretario di affrontarla subito. Guai โ ha concluso โ a sottovalutare questo problema, e comunque io non ve lo farรฒ sottovalutareโ.
Ma Bersani ha nei fatto risposto picche. Da vecchio militante sindacale, Marini ha poi chiuso la strada a eventuali speculazioni: โRivendico con orgoglio che il Pd รจ la nostra scelta, senza incertezza, e lo รจ stata sempre, nei momenti buoni e in quelli cattivi. Questa assemblea -รจ il nostro approdo: dallโapprodo non si riparte, si sta qui: lo dico a chi ogni tanto dubitaโ.
Piรน ambiguo Fioroni: โNella replica, Bersani ha sottolineato, anche rispetto alla fuoriuscita di Rutelli, la necessitร di sintesi tra le varie culture. La preoccupazione resta, ma su molte cose, come la libertร di coscienza sui temi etici, il segretario รจ stato rassicuranteโ. Quanto ad un suo coinvolgimento nella squadra del partito, Fioroni si dice tranquillo e poi scherza: โLโunica cosa che nessuno รจ riuscito a farmi รจ stato lo sfratto da casaโ.
I prossimi giorni e settimane faranno luce.
Nei suoi interventi di apertura e di replica Bersani ha toccato una serie di punti, partendo dallo slogan: โPer lโalternativaโ. In platea i mille neodelegati e tutti i big del Pd con eccezioni illustri: lโex premier Romano Prodi, impegnato a Parigi, lโex segretario Walter Veltroni e, come prevedibile, Francesco Rutelli, ormai al lavoro per altri percorsi politici.
Dicendo cose contraddette dal comportamento verso gli avversari, in particolare gli ex sostenitori di Franceschini, Bersani รจ stato roboante: โHo detto piรน volte che non credo al partito di un uomo solo ma ad un collettivo di protagonisti. Mi rivolgo a voi non come ci si rivolge ad una folla ma come ci si rivolge a largo gruppo dirigente del nostro partito corresponsabile con me di questa straordinaria avventuraโ. Lo scopo รจ โcostruire il partito, preparare lโalternativa: sono compiti che richiedono un lavoro importante per durata e per profonditร . Eโ inutile cercare scorciatoie o immaginare strade senza inciampiโ. Parole di buon senso, che rimandano a tempi migliori lโattacco frontale a Berlusconi.
Bersani ha detto di sentirsi โorgogliosoโ perchรฉ insieme a tutti i militanti sta cercando di costruire un partito: โLa nostra Costituzione โ ha ricordato โ parla di partiti e non di popoliโ e il Pd vuole essere โunโaltra modernitร alternativa alla deformazione populista e plebiscitaria del nostro quadro politico e costituzionaleโ.
Il Pd, ha proseguito con parole in realtร un poโ fumose, in tema di riforme deve superare โunโimpostazione difensiva o nobilmente conservatrice. Ci chiamiamo Democratici perchรฉ poniamo al Paese il problema di una democrazia efficiente. Ci chiamiamo riformisti perchรฉ vogliamo le riforme. Noi rifiutiamo lโidea che il consenso venga prima delle regole, che la partecipazione democratica significhi eleggere un capo, che la societร civile sia ridotta a tifoseriaโ.
Il Pd รจ quindi disposto a โun confronto trasparente nelle sedi proprie, e cioรฉ nel Parlamentoโ su quattro punti: โSuperamento del bicameralismo perfetto, Senato federale, riduzione del numero dei parlamentari, rafforzamento delle funzioni reciproche di governo e Parlamentoโ; una โcoerente e moderna legislazione sui partitiโ in attuazione dellโarticolo 49 della Costituzione; โnuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere i parlamentari, attraverso un confronto con le forze politiche a cominciare da quelle dellโopposizione senza escludere una legge di iniziativa popolareโ; nuove norme sui costi della politica, con un poโ di ingenuitร e demagogia.
Parole serie: โLa crisi non รจ psicologica, non รจ una nuvola passeggera, non lโabbiamo alle spalle. Nessuno vuol fare il pessimista o il catastrofista, ma pretendiamo che si riconosca che abbiamo un problema serio. Non si puรฒ pretendere che le rose del governo siano senza spine. Davanti a unโassunzione di responsabilitร da parte del governo, noi non ci sottrarremmo a qualcuna di quelle spine. Ma se continuiamo a sentirci dire che il problema non cโรฉ o che si puรฒ aggiustare con palliativi per diventa difficile discutereโ.
โPropongo come prima iniziativa di mobilitazione del Pd unโassemblea di mille amministratori del Pd aperta ad amministratori di ogni schieramento per denunciare il federalismo delle chiacchiere ed affermare quello dei fatti perchรฉ non si pensi, a cominciare dalla Lega, di poter raccontare qualsiasi favola con noi che stiamo zittiโ.
Fingendo di non aver capito che รจ una mezza bufala: โSiamo orgogliosi che si discuta, pur in un percorso incerto e complesso, della candidatura di Massimo DโAlema. Eโ una novitร importante il fatto che questa candidatura sia emersa come indicazione politica delle forze progressiste europee e che questa proposta abbia avuto un aperto apprezzamento dalla quasi totalitร delle forze politiche italianeโ.
โViviamo, a ventโanni dal crollo, del muro di Berlino una stagione ricca di enormi potenzialitร ma anche gravida di contraddizioni e di pericoliโ. Cosรฌ, nel suo primo intervento da segretario, Pier Luigi Bersani, ricorda lโanniversario della caduta del muro di Berlino.
โSono trascorsi ventโanni โ afferma Bersani โ dalle rivoluzioni del 1989 che posero fine al socialismo dispotico e segnarono un fondamentale spartiacque storico. Si รจ venuto delineando un mondo che ha conosciuto mutamenti profondi, una straordinaria rivoluzione scientifico-tecnologica, un mondo in cui hanno fatto irruzione Paesi come lโIndia e la Cina e che ha conosciuto processi di democratizzazione ma anche nuove fratture. Un mondo che non ha ancora incontrato un nuovo equilibrioโ. Lโambizione dellโEuropa, conclude il leader del Pd, โรฉ di contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale di cui si avverte lโurgente necessitร โ.
Bersani ha invitato a non โdescrivere la nostra politica come una coperta da tirare un poโ piรน al centro o un poโ piรน a sinistraโ; โquel che vale รจ il progetto, quel che vale รจ lโidea di Paese che si rivolge in particolare a quei ceti popolari dove la destra vinceโ. Per questo progetto-Paese, ha detto ancora Bersani, occorre โuna sintesi di tutti i materiali straordinari, antichi e nuovi, che abbiamo a disposizioneโ.
โIl nostro problema โ ha spiegato โ รจ che nessuno rimanga fermo su quello che ha giร avuto o che ha giร vissuto e che ognuno faccia un patto e dia una disponibilitร generosa al cambiamento. Avremo un partito plurale โ ha concluso โ ma non nel senso di attribuire ad ognuno una stanza della casa comuneโ.
โCโรฉ ancora molto da fare per costruire il nostro partito. In questi due anni si รจ determinata una costituzione materiale che va corretta e migliorata. Convocherรฒ subito la Direzione per discutere, prima degli organigrammi, lo stato del partito e come concepire un suo rafforzamento strutturaleโ.
Serve, sostiene Bersani, โun partito popolare e del territorio, che selezioni dal territorio le nuove classi dirigenti e che si radichi nei luoghi di studio e di lavoroโ. Per questo, a fronte dei 70 circoli nei posti di lavoro e di 10 nei posti di studio, Bersani proporrร ai segretari regionali di fondare nei prossimi mesi 500 nuovi circoli nei luoghi di lavoroโ.
Poi un poโ di politica vera: โIn vista delle elezioni regionali opereremo, nel rispetto della dimensione federale, per allestire coalizioni democratiche e di progresso che possano scegliere le candidature migliori, anche avvalendosi dei percorsi di partecipazioneโ con lโobiettivo ribadito di rivolgersi โcon unโapertura ampia e generosa a tutte le forze di opposizioneโ per promuovere lโalternativa di governo: โEโ un percorso non breve e certo non sarร senza inciampi ma tutti adesso sanno che possono discutere con noi in un clima costruttivo e di rispetto reciproco.
Questo vale per le forze in Parlamento (Idv, Udc, Radicali), sia per le forze che non sono in Parlamento (Sl, Verdi, formazioni di ordine socialista e repubblicana)โ. Cโรจ di piรน: โsui temi della democrazia abbiamo aperto un confronto anche con formazioni con cui non abbiamo prospettive di alleanza come rifondazione comunistaโ.
Un messaggio per i cattolici: โSui โtemi etici di frontieraโ il Pd non deve avere meccanismi che limitino la libertร di coscienzaโ, ma sul resto, un poโ di sano centralismo democratico berlusconian โ comunista non farร male: meccanismi che arginino il dissenso interno devono riguardare le scelte concrete โcome le questioni relative al tracciato di una strada o a un termovalorizzatoreโ.
โSe gli aspetti di confronto non verranno messi in equilibrio con meccanismi coesivi, noi rischiamo fenomeni di anarchismo e di feudalizzazioneโ. Per questo occorrerร โmeglio bilanciare lโampia dialettica, lโassoluta libertร di pensiero, con lโesigenza di preservare lโautorevolezza e lโunivocitร delle posizioni del partito.
Ma questo non riguarderร i temi โetici di frontiera, che possono interpellare la coscienza in modo insuperabileโ. โNon sarร certo difficile โ ha aggiunto โ trovare gli strumenti che riconoscano questo ambito, percepito per altro nel senso comune.
In realtร sulle questioni etiche il punto principale รจ nella dimensione culturale e politica e nella capacitร nostra di mettere a frutto nella discussione lo straordinario bagaglio culturale che ci ispira, fatto di umanismi forti, laici e di ispirazione religiosaโ, umanesimi che โdovranno aiutarci ad arrivare fino al punto in cui deve esercitarsi lโautonoma responsabilitร della politica che ha un compito ineludibile: quello di rispondere con delle decisioni, per quanto transitorie e fallibili, alle esigenze del bene comuneโ.
โCerto le defezioni non fanno mai piacere, sopratutto quando avvengono in forme un poโ singolari. Sento dire qualcuno che dice: โil Pd cosiโ lascia un fronte scopertรฒ. No, non abbiamo fronti scoperti, abbiamo una ricchezza di culture per tutta lโarea del centrosinistraโ.
Per bilanciare un poโ il tutto, Bersani ha concluso di non temere la discussione interna nel partito: ha le โspalle largheโ: โFinito il congresso torna la politica e bisogna che torni la discussione politica. Ne avremo anche di piรน di quella vista oggi. La discussione politica รจ tutta salute in un partito che vuole essere popolare. Le amicizie si rompono quando non si discute e la discussione รจ il principale meccanismo coesivoโ.
E poi, per chi vuole capire: โUno che pensa di non avere le spalle larghe per reggere la discussione non si sarebbe candidato a guidare il partito, e io ho voglia di discutereโ.