ROMA – A distanza hanno litigato e alla fine si sono stretti la mano alla Camera: i protagonisti sono Pierluigi Bersani, segretario Pd e il ministro delle Riforme Umberto Bossi.
“Tu fai la guerra”, ha attaccato il senatur leghista. “Io sfido, non faccio la guerra”, ha replicato Bersani, che ha avvertito: “Umberto, è ora”. A iniziare il battibecco era stato Bersani: “Il Pd dichiara guerra alla Lega, e ha mille motivi per farlo” ha detto Bersani spiegando i motivi della campagna contro il Carroccio inaugurata dal suo partito. E tra i primi di questi motivi c’è “l’appoggio del Carroccio alle leggi ad personam del miliardario”.
Per non parlare degli eserciti regionali: “Se Bossi va avanti con questa follia può saltare il tavolo sul federalismo”. Anche perché -ha spiegato il leader Pd – “il federalismo noi lo vogliamo, ma a modo nostro”. “Noi siamo pronti a portare a termine il cammino del federalismo, secondo i nostri principi, a prescindere dalla situazione politica e anche in caso di eventuale interruzione della legislatura. Ma chiediamo di resettare il percorso, di fermarsi e aprire una riflessione sull’insieme dell’iter, a cominciare dal federalismo municipale che non sta in piedi e così com’è fa deragliare l’impianto”.
Il segretario del Pd, che ha riunito alla Camera il gruppo di lavoro del partito sul federalismo, ha spiegato di avere “già informato Calderoli e La Loggia”. La Lega “non accampi il pretesto che sostiene Berlusconi per fare il federalismo. Non è vero, anche perchè Berlusconi da tutto questo sta fuori”.
Bossi ha risposto: “Bersani promette di prenderci di punta? poco male, abbiamo portato a casa il federalismo, altri voti non ci servono”. E poi aggiunge baldanzoso: “La Lega tutti la vogliono, nessuno l’attacca”.