Una manciata di anni fa la politica le interessava talmente poco da votare scheda bianca. Oggi è ministro della Repubblica, e si occupa del Turismo per il governo Berlusconi. Il Fatto Quotidiano, in un articolo firmato da Fabio Amato e Carlo Tecce, racconta i primi passi di Michela Vittoria Brambilla e lo fa iniziando da lontano.
Nel 2003, tra le altre cose, la Brambilla giuda i giovani di Confcommercio e si segnala, scrive il quotidiano, per due proposte: la battaglia pro carote contro il caro zucchine e l’iniziativa “Finalmente entro anch’io”, battaglia per far accedere i cani nei negozi.
La “svolta” della carriera politica arriva nel 2006: Forza Italia ha appena perso le elezioni e la Brambilla sfodera i Circoli della libertà, l’area movimentista di Forza Italia. Racconta che ce ne sono 5000 e fa venire qualche mal di pancia a più di un esponente del Pdl. Lei, forte del consenso di Berlusconi, liquida le proteste come attacchi di “mestruo doloroso”. La risposta più pungente, nella sua signorilità, viene da Giulio Tremonti: “La Brambilla? Credo di avere avuto e di avere un ruolo in Forza Italia che mi pone non sopra nè sotto, ma in termini radicalmente diversi. Semplicemente non me ne frega un tubo”.
Nel 2007, prosegue la storia del Fatto, la Brambilla annuncia la nascita di un partito della Libertà e deposita un simbolo. Arrivano le smentite ma il simbolo è chiaramente molto vicino a quello dell’attuale Pdl. Nel frattempo la Brambilla moltiplica i passaggi in tv: non ne esce sempre benissimo. Una volta, ricorda il fatto, duella con Renato Soru a Ballarò e per gli stessi militanti dei circoli ne esce con le ossa rotte. Ma gli incidenti non ne fermano l’irresistibile ascesa: per un anno il suo “giornale della Libertà” è un regalo obbligatorio per chi compra “Il Giornale”. Poi uno stop brusco e via alla “Tv della libertà”. Investimento che non va benissimo: a metà del 2008 la perdita è di circa 15 milioni di euro. Finisce che Forza Italia la compra e chiude. E la Brambilla? Al ministero del Turismo. E in “guerra” col Fatto Quotidiano.