L’ultimo arrivato in casa Pdl dovrebbe essere il geometra piemontese Maurizio Grassano: sarebbe lui l’ultimo in ordine di tempo a essere stato convinto a lasciare i Liberaldemocratici da Francesco Pionati. Ancora non c’è niente di ufficiale, perché alla conferenza stampa di presentazione l’onorevole non si è presentato.
“E lo vuol sapere perché non si è fatto vedere? Grassano sta con noi — giura Italo Tanoni, portavoce dei Liberaldemocratici —. Io gliel’ho detto a Maurizio, “sei impazzito?” Vai con Pionati? E lui mi ha risposto che lo stanno tampinando…”. C’è grande ottimismo al vertice del Pdl, ricostruisce Monica Guerzoni sul Corriere della Sera. “Gli emissari del premier sentono di aver vinto la battaglia dei numeri. Daniela Santanchè ha studiato i risultati degli ultimi voti di fiducia, passati sempre con cifre al di sotto delle 300 unità, e ha tranquillizzato il premier. «Chi l’ha detto che bisogna avere 316 voti? — fa di conto Saverio Romano, altro emissario del premier sulla linea di conquista —. Tra nuovi arrivi e defezioni dei finiani ne servono molti meno. E poi c’è il discorso aperto con i radicali…»”.
Il discorso sui Radicali è presto detto: “Marco Pannella ha aperto al dialogo con Berlusconi – scrive Guerzoni -, nel Pd l’hanno presa come una provocazione eppure i sei deputati radicali eletti con i democratici non escludono di votare la fiducia. «La nostra è una delegazione autonoma dal Pd — ricorda Elisabetta Zamparutti —. Se Berlusconi fa un governo per la riforma della giustizia in senso americano…». Emma Bonino spiega come Pannella abbia detto «una cosa molto da radicale», ma sul voto di fiducia stoppa previsioni. Rita Bernardini però va oltre: «Se Berlusconi fa la riforma della Giustizia e la riforma elettorale, certo che lo votiamo»”.