ROMA- Per affrontare il problema immigrazione secono il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ”occorrono mezzi e risorse e proprio per reperirli proporrò, al prossimo Consiglio dei Ministri, il ritiro delle nostre truppe dal Libano”. ”Siamo là dal 2006, siamo inspiegabilmente il contingente più numeroso e ancora oggi non capisco che cosa siamo là a fare. A casa e subito dal Libano: pensiamo a difendere i nostri confini prima che sia troppo tardi”.
”La ricetta della Lega Nord per affrontare il problema immigrazione conseguente ai sovvertimenti in corso nel Paesi del Maghreb si puo’ sintetizzare in tre punti: aiutiamoli a casa loro, svuotiamo la vasca e chiudiamo un rubinetto che, purtroppo, ancora sgocciola” spiega Calderoli.
La ricetta della Lega per affrontare l’emergenza immigrazione, però, nella sostanza non cambia ed è ancora quella espressa senza mezzi termini nei giorni scorsi dal Senatur. ”Fora dai ball” ripete l’eurodeputato del Carroccio, Mario Borghezio: ”tradotto in maniera civile e umanitaria, è la nostra linea” dice.
Anche Calderoli sintetizza in tre punti la questione: ”aiutiamoli a casa loro, svuotiamo la vasca e chiudiamo un rubinetto che, purtroppo, ancora sgocciola” ripete parafrasando l’ultimissima espressione del Senatur.
Ma la nuova uscita della Lega, se da un lato non aiuta a rasserenare gli animi in Italia, dall’altro viene smorzata dal ministro della Difesa: la diminuzione del contingente italiano in Libano, dice La Russa, è già prevista e Calderoli ”ha esplicitato, anche se estremizzando, una tesi che ho già esposto in Consiglio dei ministri”.