ROMA – ”Quella che viene chiamata ”fibrillazione” non nasce per responsabilità nostra ma per una serie di botta e risposta avvenuti nell’area dell’ex Forza Italia”. Lo afferma al Corriere della Sera il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, avvertendo che ”scendere dalla nave che abbiamo costruito insieme e dividerci in tanti gommoni, barchette e motoscafi ci farebbe perdere tutti”.
Secondo Gasparri, la colpa di quanto sta avvenendo all’ interno del partito, tuttavia, non e’ dell’ex ministro Claudio Scajola. ”Niente affatto”, afferma. ”Sia io che Ignazio La Russa – aggiunge – abbiamo detto che rispetto a Scajola serviva una politica di inclusione. A lui che pone un legittimo problema di ruolo non si puo’ rispondere sbattendo la porta”.
”Giancarlo Galan non ha mai avuto rapporti eccellenti con gli ex An – continua Gasparri – come non direi che li abbia ottimi con alcuni suoi colleghi come Maurizio Sacconi e Renato Brunetta”.
Secondo Gasparri, inoltre, l’era delle quote 70-30 nel partito ”si esaurira’ nel divenire quotidiano”, mentre ”si arrivera’ al coordinatore unico quando non ci sara’ piu’ bisogno di questo assetto che comunque ha garantito che tutti, da una parte e dall’altra, si sentissero tutelati”.