ROMA – Per Pier Ferdinando Casini, ”ci sono i tempi tecnici” per andare alle urne già prima dell’estate. ”Non ha senso andare avanti così, con il capo del governo preoccupato solo dei suoi processi: il Parlamento è paralizzato, ratifichiamo solo trattati, su come verrà gestita la nuova ondata migratoria non siamo riusciti a sapere nulla”.
In un’intervista al Corriere della Sera”, il leader dell’Udc continua: ”Il presidente Napolitano ha richiamato ciascuno alle proprie responsabilità”, afferma Casini, che sottolinea come sulla giustizia ci sia ”una questione di serietà”.
”Berlusconi aveva detto a tutti, compreso il capo dello Stato, che si sarebbe difeso nei processi, che avrebbe affrontato la riforma costituzionale, poi non passano dieci minuti e ritornano alla carica con le norme ad personam”. Per l’ex presidente della Camera sulla giustizia ”c’è un disagio fortissimo di tutti, anche nello stesso partito di Berlusconi. Ormai – sostiene – il Pdl è come il partito comunista polacco dopo la caduta del Muro di Berlino: non sanno vedere un nuovo equilibrio, ma non riescono piu’ a difendere il vecchio”.
