ROMA – Mario Monti ha avuto un incontro di oltre due ore con Pier Ferdinando Casini, che ha lasciato Palazzo Chigi ribadendo pieno sostegno a Monti.
''Non vedo rischi di rotture, è il momento da parte di tutti della responsabilita' e della serieta'. Nessuno ama farsi del male. Creare rotture sarebbe autolesionismo. Sarebbe deleterio che forze politiche che si sono sacrificate per sostenere la nascita del governo, oggi facessero un passo indietro'', ha detto Casini. Rassicurazioni che non bastano pero' a Monti a partire per il G8-G20 senza preoccupazioni, nonostante ''l'apprezzato'' sostegno al governo tecnico espresso a Palazzo Chigi a Silvio Berlusconi.
Il caos regna nella maggioranza ed e' sotto gli occhi di tutti: dal braccio di ferro con il Pdl sulla giustizia, allo stallo sulla legge elettorale (che il premier auspica sia realizzata insieme alle riforme istituzionali), dai voti contrari del Pdl sulle commissioni bancarie alla richiesta di politiche piu' incisive sulla crescita che ancora una volta avanza oggi Pier Luigi Bersani. ''Certo, con Monti vorrei discutere di tutte queste cose…'', ha spiegato il leader del Pd alla vigilia dei ballottaggi, lasciando intendere che solo dopo il voto chiudera' il cerchio, incontrando a sua volta Monti a Palazzo Chigi. E non aiutano neppure le frizioni dell'ormai ex Terzo Polo, con Casini che ha liquidato ruvido chi gli chiedeva se oggi fosse a Palazzo Chigi solo da leader Udc o rappresentasse anche Fli e Api: ''Rappresento a fatica me stesso….''. La preoccupazione di Monti resta tutta e ad esprimerla, è la risposta di Casini a chi domandava se il premier tema rotture della maggioranza che lo sostiene. ''Non l'ho detto io, lo ha detto lei…'', risponde dopo il vertice.
