Le comiche, ma non sono neanche quelle “finali”: i tre Cavalieri dell’ambiguità hanno comunicato al paese di aver fondato di fresco un “Movimento per la responsabilità ”. E la prima responsabilità che Scilipoti Domenico, Calearo Massimo e Cesario Bruno si sono assunti è quella di cadere sempre in piedi: sul tavolo del governo si sono giocati la tripla. Scilipoti, eletto con l’Idv, voterà contro Berlusconi, Calearo eletto nelle liste Pd, si asterrà , Cesario, già passato dal Pd all’Api, voterà per Berlusconi. La “tripla”, 1/x/2 sulla schedina per la “giornata” del 14 dicembre sul campo di Montecitorio. La tripla e la trinità : per essere uni e trini i tre si sono fusi nella nuova entità politica, nel “movimento di responsabilità ”. Così, comunque va, il “movimento” casca dalla parte giusta: se Berlusconi vince, il “movimento” ha contribuito alla vittoria, se Berlusconi viene sfiduciato, il “movimento” ha partecipato alla sfiducia, se il risultato è incerto e molle, il “movimento” è presente con la sua astensione. Sublime, affascinante. Surreale ma realissimo: nasce un nuovo mini-mini-mini partito che come suo primo atto, battezzato di “responsabilità ”, vota contro, a favore e si astiene sulla fiducia al governo. La “responsabilità ” c’è e si vede: è responsabilità verso se stessi, comunque vada, qualunque sia il piatto che alla fine risulta ricco, il “movimento” ci si ficca.
Ma non basta: l’operazione politica di “responsabilità ” è ancora più raffinata: la “tripla” vale oggi, se la giocano oggi. Ma i tre avvertono che è “variabile”, dipende. Dipende da quel che succede nei prossimi giorni, avvertono che potrebbero cambiare idea e voto. E’ insomma una responsabilità variabile e dipendente: oggi nessuno sa, tanto meno i tre, come va a finire. Quindi si giocano la “tripla”. Ma da qui al 14 dicembre si potrebbe capire, potrebbero capire anche loro chi vince. Allora la “responsabile” tripla potrebbe risultare inutile e dannosa. Potrebbero diciamo così convergere, andare dove l’onda va. Non è una barzelletta qualunquista sul ceto politico, non è una vignetta satirica sui deputati, è pura cronaca, niente altro che cronaca. Cronaca che fa scolorire ogni sfrenata immaginazione.
E gli altri, quelli che sono costretti di malavoglia oppure attenti di buzzo buono alle evoluzioni dei tre Cavalieri dell’ambiguità ? Fini e Casini all’inizio del quinto giorno prima del voto in Parlamento rimbalzano uniti e uniti si attestano sulla e nella trincea del “O dimissioni o sfiducia”. Cioè Berlusconi si dimetta prima del voto e apra così la strada a un nuovo governo di centro destra, oppure vada in Parlamento a sbattere il muso e poi si farà senza di lui. Berlusconi all’inizio dello stesso “quinto giorno” si barrica e bombarda con il “O fiducia o elezioni”. Cioè o questo governo o la guerra del voto, scelgano Fini e Casini se essere bastonati in Parlamento o nelle urne.
Bersani prepara la manifestazione di sabato e prega perché Berlusconi cada ma dalla caduta non nascano né un Berlusconi-bis, né un altro governo di centro destra e neanche elezioni anticipate. Praticamente prega perché non accada nulla di quel che è possibile che accada. Di Pietro comimcia a sentir nei sondaggi sul collo il fiato di Vendola in avvicinamento. Vendola dice che lui è riformista e non estremista. Entrambi misurano quanto è facile “mangiarsi” pezzi di Pd e quanto è difficile fare qualcosa di diverso. In generale l’opposizione di sinistra, sentendosi comparsa e non protagonista, potendo aspirare al massimo al ruolo di “guest star”, di ospite d’onore, la butta un po’ in “caciara” e grida alla “corruzione”, al mercato dei parlamentari, ai soldi che girerebbero in cambio di un voto. Vero o falso che sia, sarebbero comunque tecniche superate, obsolete.
Assai più geniale, efficace e produttivo è inventarsi cose come il “Movimento di responsabilità ”. Questo sì che è investimento sicuro e pulito, altro che le vecchie promesse di ricandidatura o addirittura l’improbabile pagamento in denaro. I tre Cavalieri della responsabilità variabile, gli inventori della “Tripla”, già fanno notizia, destano attenzione, curiosità , accendono voglia di emulazione. Fanno gola a berlusconiani e non berlusconiani. Faranno scuola in Parlamento.