A causa della sciabola di Roberto Calderoli chiamata “decreto taglia leggi”, coloro che adulterano i cibi potrebbero da domani rimanere impuniti. C’è una legge che, tra le altre, è stata eliminata: è la 283 del 1962 che è quella che permette ai carabinieri del Nas e ai magistrati di perseguire penalmente fenomeni come le mozzarelle blu oppure casi meno eclatanti, ma molto frequenti, come la detenzione, nei negozi, di prodotti scaduti o conservati male.
Come sottolinea Il Corriere della Sera, il problema è che, per effetto del decreto taglia-leggi, come ha già sentenziato un tribunale del Sud Italia, “il fatto non è più previsto come reato”. E di fatti già per questo motivo un processo a Torino è stato rinviato a febbraio, in attesa che dal ministero della Semplificazione si accorgano del “pasticcio” e vi porgano rimedio. Racconta il Corsera che il processo di Torino, rinviato, riguardava il responsabile di un minimarket sotto accusa per il ritrovamento di alici con larve di anisakis, un parassita che aggredisce il fegato del consumatore. Ora, si legge, “altre due cause in programma per giovedì subiranno lo stesso destino: rinvio o assoluzione”.
Calderoli è intervenuto per “rassicurare che le notizie diffuse da alcuni organi di stampa secondo cui sarebbe stata abrogata la legge n. 283 del 1962 in materia di tutela alimentare sono totalmente prive di qualsiasi fondamento”. Ma così non è, sottolinea Mari Pappagallo sul Corsera. Una sentenza della Cassazione, terza sezione penale, del marzo 2010 dice che da metà dicembre 2010 la 283 del 1962 è da considerare cancellata. E chi sostiene il contrario allunga soltanto i tempi della vacatio.