La Lega di Adro è “contro i cervelli” e contro le più elementari regole della grammatica italiana. Dopo la polemica sulla scuola intitolata a Gianfranco Miglio da cui dovranno essere rimossi tutti i simboli di matrice politica, infatti, i leghisti del paese del bresciano hanno preso carta e penna per esprimere tutto il loro disappunto sulla vicenda.
Ne è uscito un volantino dal contenuto di difficile decrittazione. Dopo la scuola padana, probabilmente, c’è anche chi si è voluto cimentare con una lingua padana. Nel volantino, per quanto è dato capire, la Lega protesta contro il clamore mediatico suscitato dalla vicenda (“Perchè tota sto cagnara?”), invita i cervelli della “sninfa” a “cambiare spacciatore” e accusano i giornali “sinistroidi” di aver montato un caso sul nulla.
Ma più del contenuto, quello che lascia sgomenti è il testo del volantino e l’uso della punteggiatura: “Questi cervelli della sninfa fanno marcia indietro, il sindaco non è più razzista, ora è un feudatario!!! Secondo noi devono cambiare spacciatore, perché è tagliata male”.
Cosa sia la sninfa non è noto, mentre è noto che a metà frase non si cambia soggetto, soprattutto se non è espresso quello nuovo.
La perla, però, è nel secondo capoverso: “In consiglio comunale, quando nella dialettica vengono toccati sul vivo si comportano come un coito interructus, sobbalzano, sussultano, trabalzano. Guai a dir loro ciò che si pensa, per loro è sempre come minimo, anti democratico e despota”.
Ancora una volta manca il soggetto. Ma rispetto al resto è un’inezia: il coito interruptus, diventa interructus (del resto il latino è lingua da romani). C’è di più: il suddetto coito diventa persona in grado di scegliere una linea di comportamento. Da notare anche il neologismo “trabalzano”. Infine quel despota, invece che dispotico. Ma a questo punto è davvero un dettaglio.
Il resto del volantino prosegue sulla stessa lunghezza d’onda fino alla conclusione: “Noi stiamo dalla parte dei genitori e non dei cervelli”. Ad Adro il sole delle Alpi andrà via dalla scuola. Molte persone, però, farebbero bene a frequentare comunque la Gianfranco Miglio, anche se sarà un po’ meno “verde”.
