Cgil in campo, anzi in piazza,contro il governo: perché, secondo il sindacato, non fa abbastanza contro la crisi; perché, forse approfittando della crisi, vuole riformare i contratti di lavoro. Secondo il sindacato, a Roma si sono trovati in due milioni e700 mila persone. La Qurestura ha rifatto i conti: solo 200 mila.
Alla Cgil si è aggiunto, con una decisione annunciata all’uktima ora, il segretario del Pd, Dario Franceschini, che non ha voluto lasciare sola la gil e troppo vicina ai partiti alla sinistra del Pd, che in questa congiuntura stanno guadagnando momento.
Franceschini si è fatto precedere, ieri, dai titoli sui giornali, che hanno fatto colpo, sull’evasione fiscale in Italia. Questo ha acceso gli animi anche di quei tanti che non scendono in piazza.
La crisi ha rotto un patto tacito tra chi pagava tutte ma proprio tutte le imposte, fino all’aliquota marginale quasi del 50%, nel sistema fiscale più esoso del mondo, ma in cambio aveva il vantaggio della stabilità; e chi non le pagava o ne pagava un minimo, ma rischiava. Ora, con la crisi che minaccia di trasformare tutti in precari, quell’equilibrio è saltato.
Roma sarà così stravolta, per un ennesimo sabato di manifestazioni, da cinque cortei che convergeranno tutti erso il circo Massimo, dove si terranno i discorsi. Quella di oggi “sarà una giornata di cui ci si ricorderà a lungo”, ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, arrivando alla testa del corteo in partenza da piazzale dei Partigiani. “C’e’ tanta gente, c’e’ una parte dell’Italia che lavora, dei precari, dei pensionati”.
A chi lo accusa di aver promosso una manifestazione politica, Epifani risponde: “ascoltino i comizi e giudichino”. Al governo, spiega il leader del sindacato di corso Italia, verrà rivolta “una proposta concreta” perché “contro la crisi serve una politica seria, non solo chiacchiere”.
I manifestanti hanno riempito piazza Partigiani e piazzale Ostiense e sono arrivati a via della Piramide Cestia. In mattinata sono previsti oltre a quello in partenza da piazzale dei Partigiani, altri 4 cortei che partiranno da stazione Tiburtina, piazza della Repubblica, piazza dei Navigatori e piazza Ragusa. A Roma sono giunti 4.800 pullman, 40 treni speciali e due navi. Lo slogan della protesta, che campeggia anche sullo striscione che apre il corteo, e’ “Futuro si’ indietro no”.