La vicenda delle crocerossine continua ad alimentare il gossip d’Italia. Sabato 5 giugno a rispondere agli apprezzamenti del premier Silvio Berlusconi ad una delle infermiere della Croce Rossa Italiana alla parata del 2 giugno era stata Maria Pia Garavaglia, senatrice del Pd ed ex presidente della Croce Rossa.
Domenica 6 giugno a far discutere è una frase di cecilia Strada, figliad el fondatore della Ong Emergency: in un commento sulla sua pagina Facebook, la donna ha scritto “Ho provato ad immaginare le meravigliose infermiere di Emergency che marciano alla parata militare. Niente da fare, non ho abbastanza fantasia…”.
Non l’avesse mai fatto. Prontissima è arrivata la replica del ministro della Difesa Ignazio La Russa: “La signora Strada porti più rispetto alla Cri e alle migliaia di crocerossine che hanno deciso di dedicare la propria vita per il bene altrui. La sua squallida ironia ha dato il “la” solo a insulti e volgari strumentalizzazioni”.
“Alla Croce Rossa Italiana e al suo presidente Francesco Rocca, ai quali tutti, indistintamente, dovremmo essere grati per l’encomiabile lavoro a favore dei malati, rivolgo la mia sincera e totale solidarietà”, ha chiosato il ministro.
In difesa di Cecilia Strada si è levato anche il padre chirurgo Gino: “Sì, è vero, le nostre infermiere non sfilerebbero mai a una parata militare. E allora? Non mi pare, però, che Cecilia abbia voluto offendere qualcuno. Se poi vogliamo proprio dirlo, noi quelli della Cri non li abbiamo mai visti nè mai incontrati in Afghanistan, in Sudan, in Cambogia. Ma questo è un altro discorso, mi pare”.
Tanta sorpresa per il vespaio suscitato è venuta anche dalla stessa Cecilia Strada: “Per favore, niente polemiche inutili. Io non ho mai scritto una riga contro le crocerossine, non solo oggi ma in tutta la mia vita”.
E riguardo a certi commenti irriguardosi presenti sulla sua pagina del social network, Cecilia Strada ha chiarito: “Non possono certo essere imputati a me. Se aprite la pagina di Facebook del ministro Frattini ci troverete anche messaggi tipo “morte a Israele”, non certo attribuibili al ministro.
La conclusione dfinitiva della polemica è arrivata con due telefonate, una tra la Strada e il presidente della Cri Rocca, e un’altra sempre tra la Strada e La Russa: un colloquio, quest’ultimo, durato mezz’ora, e finito con un “Tutto chiarito. È stato solo un equivoco. La vicenda è chiusa”, detto dal ministro.