Serena Dandini e il suo divano rosso di “Parla con me” rischiano di andare in onda solo una sera a settimana, con una drastica sforbiciata alle attuali quattro puntate su RaiTre. La scelta, ancora solo ventilata, è targata Mauro Masi, direttore generale della Rai, ma Antonio Di Bella, fresco di direzione della terza rete pubblica, non intende fare passare la conduttrice da 4 a 1: «Mi dimetto. Se togliete la Dandini, lascio RaiTre», dice l’ex capo del Tg3.
Se nelle intercettazioni della Procura di Trani il premier Silvio Berlusconi si era lamentato di battute e sketch del varietà Dandini-Vergassola style, ora potrebbe essere arrivato il diktat anti “Parla con me”. Il 7 maggio scorso le parole del presidente del Consiglio esprimevano un astio manifesto nei confronti della «trasmissione pagata con i soldi pubblici che si diletta ad avere come unico bersaglio il governo»: il Berlusconi che guarda la tv insomma non apprezza che si faccia satira su di lui e il suo éntourage.
La squadra Dandini potrebbe essere relegata in un angolo, compresi i suoi uomini di punta come Dario Vegassola o Ascanio Celestini. Di Bella però affila le armi e promette che lo spazio di “Parla con me” non sarà ridotto, soprattutto perché gli ascolti premiano il programma che vanta uno share del 10 per cento durante questa stagione in cui è uscito martedì, mercoledì, giovedì e venerdì. In tutto questo trambusto però lady Dandini tace.
Allontanamenti e tira e molla a parte, per Masi restano altri problemi dopo lo strappo con Santoro che il premier avrebbe definito «maldestro». In attesa della sentenza sul possibile reintegro di Paolo Ruffini, ex direttore di RaiTre non proprio nelle grazie di Berlusconi, secondo quanto scrive Repubblica, dovrebbe riuscire a sostituire presto alla direzione di Raidue Massimo Liofredi con Gianvito Lomaglio.