Fin qui l’opposizione, e la maggioranza? Quelli di Fini sono appena nati, ma subito si sono segnalati come quelli della spesa, per il Sud, per il pubblico impiego, per i ricercatori precari. Dicono di voler essere la versione italiana della destra europea, quella delle regole e dell’ordine. Ma la destra europea in Europa fa cose simili allo stop costituzionale del debito in Germania. Il Pdl di Berlusconi neanche se lo sogna, assedia Tremonti che non fa altro debito. Assedia e mugugna: il Pdl vive nella e della idea che debito faccia consenso. Altro non sa e non vuole sapere. La Lega sì che è per bloccare il debito, quello delle Regioni del Sud. Per il Nord, dove governa, fabbrica debito piccolo e grande, da quello delle quote latte fino a quello della spesa regionale. Ci sarebbe anche la Destra di Storace, sta in maggioranza. A domanda sullo stop costituzionale al debito risponderebbe: “De che..?”.
Allora i sindacati, Confindustria? Per Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per una volta unite, sarebbe una terapia che uccide il paziente. Vengono tutti da decenni in cui hanno affinato e sviluppato la funzione e missione di allargare il debito e redistribuirne, magari all’indirizzo giusto di pensionati e lavoratori, i vantaggi che una volta c’erano. Chiedere loro di combattere il debito è chiedere loro di andare contro natura e cultura. E Confindustria? In Confindustria lo sanno che i tedeschi fanno bene, ma, qui in Italia? Non ora, non si può fare: le imprese non camminano da sole senza la stampella del sostegno pubblico diretto o indiretto, prima c’è la scarsa produttività, la “tassa sistema”, la jungla fiscale…
In Germania hanno scritto in Costituzione che nessuno potrà fare debito pubblico, sùbito, già tra pochi anni. E che la percentuale di deficit ammessa sarà annualmente minima. L’Italia non è la Germania, facciamo allora in Italia percentuali di deficit ammesse più larghe di quelle tedesche. E mettiamo lo stop costituzionale al debito ad esempio dal 2020. Sarebbe costruire, indicare un percorso, un traguardo a un paese che si sente, per ammissione di tutti, senza futuro. Sarebbe insieme costringere e convincere a non spendere più 80 miliardi annui “discrezionali”, cioè in mano alla politica che ci compra voti. Sarebbe costringere e convincere aziende e lavoratori a mettere insieme sul piatto salario da una parte e produttività dall’altra. Sarebbe, e non è poco, dire la verità: che i vecchi posti di lavoro perduti non tornano e che ne possono venire solo altri e diversi, finanziati non dai soldi di sempre ma da nuove competenze. Sarebbe dare un limite e una scadenza al costo della burocrazia. Sarebbe un vincolo virtuoso il sapere che nessuna tassa sarà chiamata a finanziare nessun ulteriore debito futuro. Sarebbe togliere i soldi alla corruzione come mai nessuna magistratura potrà fare.
Ma in Italia è una riforma figlia…di nessuno. In Germania i governanti e la gente l’hanno fatta per se stessi e per i figli, per non togliere ai figli il futuro. Da noi, il paese dei “figli pezzi di cuore” e delle mamme e dei figli di mamma, dei figli in concreto ce ne fottiamo. I nipoti poi chi li conosce, gli compriamo un giocattolo e gli lasciamo in eredità il debito che li soffocherà. Avranno, se fortunati, una casa lasciata dal nonno e nessun lavoro, sarà una nuova inedita miseria. In Germania quella riforma l’hanno messa in Costituzione, noi la sbattiamo sul marciapiede, infatti è figlia di…nessuno.