“La P3 esiste e ha gli stessi obiettivi della P2”. Antonio Di Pietro prende la parola in Aula alla Camera per le dichiarazioni di voto sulla mozione di sfiducia contro il sottosegretario alla Giustizia, Giacono Caliendo. E subito l’ex pm risponde a tono al ministro Angelino Alfano che ha definito la P3 una “invenzione dei giudici e della sinistra”.
“Caro ministro Alfano – afferma Di Pietro – lei ha detto che la P3 è un’invenzione, una costruzione? E che Caliendo nulla c’entra? Caro ministro Alfano, le leggo le carte, le carte della commisiione Anselmi, le carte del Piano Rinascita firmato Licio Gelli. Le legga, le confronti queste carte e vedrà che la P2 era la matrice della P3, voleva le stesse cose, aveva gli stessi obiettivi. E vedrà che quelli sono non da oggi gli obiettivi del sottosegretario Caliendo. Perciò ne chiediamo le sue dimissioni. E dopo le sue, quelle del governo”.
“Abbiamo presentato la mozione di sfiducia contro Caliendo – specifica poi il leader dell’Idv – perché crediamo che sia inopportuno, per la credibilità delle istituzioni, che Caliendo resti sottosegretario e che il governo Berlusconi rimanga in carica per un minuto di più. Le nostre motivazioni sono politiche e documentate: le pressioni sulla Corte costituzionale per non far dichiarare incostituzionale il Lodo Alfano. E questo richiederebbe anche a lei, ministro della Giustizia, di andare a casa. Secondo le pressioni per far eleggere Marra. Terzo, le interferenze su Marra per la lista di Formigoni. Quarto le pressioni per far inviare gli ispettori a Milano. Quinto, le pressioni per far allungare l’età pensionabile ai magistrati. Questi sono fatti politici, non ci interessa se sono anche fatti giudiziari”.
”Che il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo lasci il governo – prosegue Di Pietro – è una questione di igiene politica. Dopo aver sottolineato che Caliendo era in realtà una persona che già ”risultava iscritta alla P2”, l’ex pm afferma che c’è ”un grande conflitto di interesse” che riguarda il sottosegretario. Da quando Caliendo è a via Arenula, infatti, si è occupato, dice Di Pietro, ”di tutte le riforme della Giustizia volute dal governo Berlusconi” che sono, in buona sostanza, le stesse che voleva ”la P2”.
Il leader dell’Idv, concludendo il suo intervento se la prende con Berlusconi ”novello Nerone” e con le ”ancelle prezzolate” del premier.