Sandro Bondi a casa oppure no? La domanda è giusta ma il posto in cui è stata posta, il sito internet dei “Circoli della Libertà” è forse il posto sbagliato. E scoppia un piccolo incidente diplomatico puntualmente chiuso nel giro di qualche ora.
Succede tutto nella giornata del 29 marzo. Il sito dei circoli della Libertà decide di mettere in rete il sondaggio “incriminato”. La domanda è lecita, “cosa faresti se fossi il Ministro della Cultura Bondi di fronte al voto di sfiducia?”, le risposte, almeno all’inizio, sono sorprendenti. Nel giro di qualche ora, infatti, il “ventre” del Pdl “espelle” Bondi a maggioranza: il 57% dei votanti dice no, il 42 e spicci lo invita a resistere. Non esattamente un trionfo vista la platea dei lettori del sito.
La notizia, quindi, arriva a Bondi che, scrive il Corriere della Sera, si irrita e gira la questione a Berlusconi. Inevitabile che la patata bollente torni a Mario Valducci, responsabile del sito. Dopo il valzer delle comunicazioni arriva, quasi istantanea, la “redenzione” del popolo dei circoli. Nel pomeriggio Bondi è gradito da un “bulgaro” 75,6% dei votanti e a chiederne la testa rimangono in meno di uno su quattro. E la bacheca sotto il sondaggio, prima molto sobria, si riempe di inviti al “finito Fini” a lasciare la presidenza della Camera.
Il colpo finale arriva qualche ora dopo: sondaggio chiuso e nuova domanda sulle dimissioni di Fini. Una curiosità: non si chiede se il leader di Fli debba lasciare Montecitorio o meno, si chiede per quale ragioni deve farlo. Certe cose, insomma, si possono dare per scontate.
