Il rinvio di una settimana, hanno spiegato all’Ansa fonti vicine al governo, è stato proposto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli. Il governo, in questo modo, ha concesso una settimana in più alla commissione per discutere ed approvare il testo, il cui via libera in questo modo slitterà da mercoledì 26 gennaio a quello successivo. Le stesse fonti hanno sottolineato come si tratti di un ”passaggio politico” che non comporta ”nessuna proroga della delega”.
I più scettici sul decreto sono i Comuni. Secondo il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, il testo del decreto sul fisco municipale contiene al suo interno “molte incertezze su numerosi punti fondamentali per la vita dei Comuni italiani. Così non va assolutamente e preghiamo il Governo di apportare gli opportuni chiarimenti quanto prima”.
E infatti Calderoli ha detto che ”con il ministro Tremonti e con La Loggia abbiamo concordato una serie di risposte positive a dei quesiti posti dall’Anci, ritengo che si sia ricomposta la posizione del governo rispetto alla stessa Anci e che c’e’ una sostanziale condivisione delle richieste”.
Intanto Silvio Berlusconi, alle prese con l’inchiesta della Procura di Milano, dopo convulsi giorni di interventi in tv, sceglie il silenzio. Il premier fatica non poco a tenere a bada il Carroccio, e si trova anche a fare i conti con le ”preoccupazioni” della Santa Sede sulla vicenda Ruby. Il segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, pur precisando che ”la Santa Sede ha i suoi canali e non fa dichiarazioni pubbliche” sul caso, lancia un appello affinché ”moralità, giustizia e legalità ” siano ”cardini di una società che vuole crescere e che vuole dare delle risposte positive a tutti i problemi del nostro tempo”. La linea di Bertone è quella del Quirinale.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrivendo agli organizzatori della presentazione di un libro su Enrico Berlinguer, invita ”forze politiche, forze sociali, e ogni cittadino” ad avere ”maggiore consapevolezza e sobrieta’ nei comportamenti individuali e collettivi”. L’intervento del segretario di Stato viene sottolineato dall’opposizione: ”Dal cardinal Bertone sono arrivate parole pesanti”, afferma Pier Luigi Bersani, segretario del Pd. Subito gli fa eco, Adolfo Urso di Fli: ”Il forte richiamo della Chiesa – dice – apre gli occhi a chi non vuole vedere”. Duro, invece, l’intervento del leader della Lega Nord, Umberto Bossi che difende il premier: ”Il Vaticano non si commenta – spiega – ma penso che per loro sia più facile parlare. Berlusconi si è trovato con la casa circondata. Perché non hanno controllato anche là?”.
Affermazioni che il leader del Carroccio ritratta in tarda serata ma che scatenato le reazioni dei cattolici dell’opposizione. Sul caso Ruby, la Lega non è però sempre tenera con il presidente del Consiglio. ”Berlusconi deve essere più cauto – sottolinea ancora Bossi – Tutti insieme devono abbassare i toni. Anche i magistrati”. L’ipotesi del voto comunque non è tra quelle che il Cavaliere considera prioritarie al momento al punto che lo stesso Berlusconi riceve in serata i ministri Tremonti e Calderoli, forse proprio per discutere della riforma federale e capire se c’è la possibilità che il provvedimento sia approvato.