Dopo l’ok dei finiani, arriva la benedizione di Farefuturo ai cinque punti programmatici enunciati da Silvio Berlusconi. ”Sinceramente – scrive sul suo sito la fondazione vicina a Gianfranco Fini – non ci appassiona discutere se la svolta, politica e di metodo, decisa da Silvio Berlusconi con i 5 punti, sia dovuta a sondaggi negativi o al fallimento della campagna acquisti. Ciò che conta è che, dopo tre-quattro mesi di forzature e volgarità di ogni tipo, è stata spazzata via la spazzatura”.
Farefuturo affida il suo commento a un corsivo di Sergio Talamo nel quale viene sottolineato che ”i 5 punti, se non saranno intesi come un espediente tattico e dilatorio, segnano un cambiamento di sostanza”. Seconda conseguenza positiva, secondo il periodico on line vicino al presidente della Camera, è che ”l’agenda delle riforme si definisce e si irrobustisce secondo linee direttrici di segno liberale: nel fisco, sul Mezzogiorno, sull’idea di un federalismo non squilibrato e campanilistico”.
Certo, e’ l’avvertimento, ”sulla giustizia e l’immigrazione c’è ancora un bel po’ da capire, e giustamente alcuni deputati del Fli lo hanno sottolineato (si vedranno i disegni di legge, hanno detto). Ma del resto, cos’è la buona politica se non approfondire, scendere nel merito, emendare ciò che va emendato? Se queste cose si faranno senza riserve mentali, accadrà – guarda caso – che si vareranno riforme della giustizia che interessano tutti i cittadini e nello stesso tempo tutelano (per il tempo del loro mandato) le figure di maggior rilievo istituzionale; e si approveranno misure utili all’ordine pubblico senza penalizzare i tantissimi immigrati che vengono in Italia per costruire il futuro dei loro figli e, incidentalmente, puntellano il nostro Pil”.
”Insomma – conclude Ffweb – sia pure con la necessaria prudenza, si può dire che questo è un buon giorno per la democrazia italiana. Positivo che, certamente riferendosi a se stesso, Daniele Capezzone abbia dichiarato ‘finita la ricreazione’. Forse, lassù, qualcuno ha compreso che la politica si fa a Montecitorio e non a Montecarlo”.
