
ROMA – “Non c’è nulla da brindare, il governo convochi la Fiat: solo gli sciocchi stappano bottiglie”: Maurizio Landini, segretario della Fiom, non si entusiasma per l’affare concluso dalla Fiat di Sergio Marchionne e John Elkann, che si è comprata tutta la Chrysler, colosso americano dell’auto rianimato – più che dal passaggio in mani italiane – dal robusto sostegno dell’amministrazione Obama.
Salvatore Cannavò sul Fatto Quotidiano ha intervistato il rappresentante numero uno dei metalmeccanici Cgil:
Maurizio Landini, segretario della Fiom, probabilmente l’avversario numero uno di Sergio Marchionne […] alla Fiat manda a dire che “si è chiusa una fase” e che è ora di riprendere una trattativa con tutti i sindacati dicendosi disposto a incontrare Marchionne in qualsiasi momento. Poi chiama in causa il grande assente, il governo Letta: “Deve convocare la Fiat immediatamente, a gennaio”.
La Fiom, quindi, non festeggia? “Dal punto di vista degli operai, se la Fiat non fa gli investimenti, se la famiglia non ricapitalizza, se non si portano nuovi modelli in Italia non c’è un grande cambiamento. Solo la conferma che il centro strategico del nuovo gruppo non è più in Italia. Il punto è sapere quali investimenti si faranno. A partire dal marchio Alfa Romeo.
Marchionne ha però ottenuto un successo pieno. “Marchionne ha garantito i dividendi degli azionisti. Prima è riuscito a farsi pagare da General Motors (nel 2004, ndr) per non essere comprato. Ora è riuscito ad avere il controllo della Chrysler senza tirare fuori molti soldi. Emerge una capacità finanziaria del dottor Marchionne, ma la domanda che si deve porre un lavoratore, e il governo italiano, è semplice: dove verranno presi i soldi per fare investimenti in Italia. E quali investimenti?
La richiesta principale della Fiom? Questa vicenda mette in risalto il ruolo dell’Amministrazione Obama senza la quale non si sarebbe salvata l’attività produttiva. La nostra richiesta esplicita al presidente del Consiglio è che è giunto il momento di avere una sede coordinata dal governo in cui fare una discussione su investimenti e produzione per difendere l’occupazione e continuare a produrre auto nel nostro Paese.
Qual è invece la richiesta alla Fiat? Che finalmente tiri fuori un po’ di soldi. Finora la famiglia proprietaria ha incamerato i dividendi senza impegno di capitale o di aumento delle produzioni. Per fare investimenti a Cassino o Mirafiori servono almeno 18-24 mesi. Quindi il governo deve immediatamente intervenire e la famiglia deve impegnarsi a fare nuovi modelli nel nostro paese.
[…] È pronto a incontrare Marchionne? Assolutamente sì. L’ho visto solo due volte: in un incontro ufficiale con il governo e poi alla presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Un sindacalista non rifiuta mai un incontro e sarebbe utile poterne fare uno vero. Anche perché, finora, in Italia non c’è spazio per particolari festeggiamenti. Solo gli sciocchi stappano bottiglie.