
MONZA – Colpo di scena nel processo sul cosiddetto “sistema Sesto” quello che vede imputato, con le accuse di corruzione e finanziamento illecito l’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati.
Renato Sarno (imputato per la gestione della società Milano-Serravalle), ritenuto dalla Procura “il collettore di tangenti di Penati” e tra i principali accusatori dell’ex esponente del Pd ha sostanzialmente ritrattato tutte le accuse che aveva mosso a Penati in un un interrogatorio del febbraio del 2013.
“L’acquisto delle azioni della Milano-Serravalle fu imposto a Penati dai vertici di partito nella persona di Massimo D’Alema” sostenne allora Sarno, all’epoca in carcere per una presunta tangente relativa al recupero di una ex area Falck, mentre in aula ha spiegato che quelle
“Furono affermazioni dettate dal mio stato psicologico: mi sentivo pressato e sapevo che se non gli avessi dato qualcosa non sarei uscito dal carcere, oggi non le confermo”.
Gli interrogatori di Renato Sarno, in totale quattro, su richiesta del pubblico ministero, potrebbero essere acquisiti nel fascicolo processuale. La prossima udienza è prevista per il 27 di gennaio.
Filippo Penati, per ora non commenta quella che è certamente una deposizione a suo favore: “Ho intenzione di parlare solo in Tribunale”
