Oggi tutti sono presi, anzi travolti dall’odio per Berlusconi e in nome del “mandiamolo a casa” qualunque alleato va bene. Viene da pensare agli americani, che in nome dell’anticomunismo esasperato di Reagan appoggiarono anche i talebani, salvo poi pentirsene, alcuni lustri dopo. Gli stessi americani, nel 1945 non caddero nell’errore in cui, se fossero stati loro al governo, sarebbero certamente caduti Reagan e Bush, quando Hitler si offrì come alleato nella lotta a Stalin e al comunismo sovietico. Altri tempi, altra gente.
Purtroppo lo stesso vale per l’Italia, anche se, a onore del vero, la “finite”, come malattia d’amore per Fini, sembra più riguardare i giornalisti che i politici di sinistra, che si guardano bene dal tendere la mano all’ex camerata e, un po’ ingenuamente forse, sperano solo di usarlo senza doversi sporcare troppo le mani.
Così in nome dell’antiberlusconismo e degli orrendi crimini che sono addebitati a Berlusconi, nessuno dà peso al fatto che il neo paladino della questione morale Gianfranco Fini abbia saputo dal cognato che nel patrimonio del partito c’era una casa da vendere e abbia ordinato di venderla a un prezzo non sostenuto da una perizia del genere perizie proprio a chi gli proponeva il cognato. Ma cosa è mai di fronte a Ruby, ai pentiti mafiosi, alle prescrizioni gabellate per assoluzioni? Poco, pochissimo, ma vorrei vedere se l’avesse fatto qualcuno con i vostri soldi se sareste così magnanimi. Hanno chiesto l’archiviazione perché non ci sarebbe truffa, ma l’etica va oltre o viene prima del diritto penale, la questione morale non è tema da pubblico ministero, che deve solo vedere se la legge penale è stata violata. La questione morale è quella cosa per cui non affido i miei beni a uno che “non mi piace” anche se non è mai stato dentro e nemmeno “avvisato”. La questione morale si sposa con la politica, con la fiducia, e in politica basta la faccia. Uno slogan contro Richard Nixon fu: “Comprereste un’auto usata da uno con una faccia così?”. Nixon non ha mai rubato, non è mai stato in carcere, è stato solo giudicato non idoneo, impedito di continuare a fare il presidente degli Usa. Era una questione di faccia, il pregiudizio ha avuto ragione.
Per questo mi ha lasciato di sasso il fatto che nessuno abbia fatto una piega quando domenica sono rimbalzate in Italia le parole dette da Fini a un giornale tedesco: “Sarò premier nel 2013”. Questo proprio non me lo aspettavo. La cosa è andata giù liscia come nel burro e nessuno ha trovato nulla da ridire, nessuno ha provato il minimo fastidio.
Mi potrebbe andare tutto bene, se per anni non ci aveste massacrato con i vostri pregiudizi e il vostro bigottismo politico. Ma nessuno prova un minimo non dico di vergogna ma quanto meno di imbarazzo?
