La nuova mossa strategica del presidente della Camera Gianfranco Fini potrebbe essere piĆ¹ semplice del previsto: dimissioni spontanee. Una soluzione rapida ma allo stesso tempo efficace perchĆØ “anche se non ho colpe, non sarebbe la prova provata di uno stile profondamente diverso da quello di Berlusconi? E a quel punto, non sarei piĆ¹ libero?” Un rovello interiore che potrebbe diventare una decisione, un annuncio clamoroso, spiazzante.
Stretegia messa a punto dopo il tanto atteso videomessaggio. La preoccupazione ĆØ rendere chiaro che Fini non lascia per il “cognatino” Tulliani ma perchĆ© il quadro politico ĆØ cambiato dallāinizio della legislatura. A questo punto la nascita di un nuovo partito non sarebbe piĆ¹ rinviabile e dimettersi da Presidente della Camera consentirebbe a Fini libertĆ di manovra a tutto campo.
Certo, il presidente della Camera non ha deciso ancora nulla. Ma in queste ore lo preoccupa sentire i suoi parlamentari inquieti sul da farsi. Divisi su come comportarsi quando Silvio Berlusconi si presenterĆ alle Camere il prossimo 29 settembre. Tanto ĆØ vero che un personaggio come Giuseppe Consolo, vicino al presidente della Camera, non si fa scrupolo di annunciare: “Io personalmente voterĆ² i 5 punti che presenterĆ il Presidente Berlusconi”. Ma i “falchi” finiani la pensano in modo opposto.
Il Presidente della Camera intuisce che serve un colpo di “classe”: “Io – ha spiegato – sono diverso da Berlusconi e unāassunzione di responsabilitĆ lo dimostrerebbe una volta di piĆ¹ davanti al Paese”. Ma ci sono anche ragioni di convenienza che consiglierebbero la svolta. Certo, tenere uniti i parlamentari, ma soprattutto riprendersi la libertĆ di iniziativa politica, “decidendo in prima persona i tempi senza farsi logorare”.
Una tentazione che forse non diventerĆ mai realtĆ , ma che ĆØ stata alimentata da due giornate memorabili. VenerdƬ 23 e sabato 24 settembre, quelli che hanno preceduto il videomessaggio, sono stati due tra i giorni piĆ¹ difficili nella vita politica di Gianfranco Fini. La sfera privata e quella pubblica si sono intrecciate fino a stringersi in un nodo cosƬ soffocante da costringere il presidente della Camera a rinviare la registrazione del videocomunicato.
Per diverse settimane Fini aveva cercato, invano, di parlare direttamente con Giancarlo Tulliani, il “cognato” acquisito, cercando di chiarire con lui, e definitivamente, la questione della proprietĆ della casa di Montecarlo. Ma per Fini il dovere di raccontare, dopo tanto silenzio, la sua “veritĆ ” sulla casa nel Principato si ĆØ scontrato con la reticenza del “cognato” e da quel che se ne sa neppure due giorni fa il presidente della Camera ĆØ riuscito ad ottenere prove certe sullā”innocenza” del giovane Tulliani.
Le prossime quarantotto ore, quelle che precedono il dibattito alla Camera sul programma di governo, sono quindi considerate “decisive” dall’intero stato maggiore “futurista”. Una partita a scacchi piena di incognite, in particolare sull’intervento preparato da Silvio Berlusconi. Ma con una certezza confidata da Fini ai suoi fedelissimi: d’ora in poi “la lealtĆ sarĆ solo verso gli elettori e non verso il premier”.
In ogni caso Fini ha iniziato ad adottare tutte le contromisure possibili, compreso l’avvio di vere e proprie “prove tecniche” per una nuova alleanza. I contatti con Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, avviati da tempo, adesso si sono intensificati. Ma soprattutto ĆØ stato attivato un “canale di dialogo” con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Conversazioni, scambi di opinioni: sulle emergenze del Paese e sulla crisi economica, sulla legge elettorale e sulle riforme. Per ora niente di piĆ¹. Ma tutti i ragionamenti convergono su un interrogativo: che fare in caso di crisi? Accettare la strada delle elezioni anticipate o per dirla alla Fini studiare “qualcosa di alternativo”?
Poi sulle voci delle dimissioni la smentita. ”La ricostruzione apparsa oggi sulla prima pagina de ‘La Stampa’ dal titolo ‘Ecco la strategia di Fini’ ed i relativi virgolettati attribuiti al presidente della Camera sono frutto unicamente della fantasia del suo autore”. Si legge in una nota del portavoce del presidente della Camera, Gianfranco Fini.