ROMA – La “bomba” Carlo Giovanardi la sgancia su Radio 24. Destinatario è Ilaria Cucchi candidata con Rivoluzione Civile e sorella di Stefano il geometra morto in circostanze tutte da chiarire dopo un arresto a Roma. Per Giovanardi quella morte tremenda è per la Cucchi una circostanza che lei “sfrutta” per fare carriera. La Cucchi incassa, prima dice che non replica. Poi, invece, replica e querela l’ex segretario che, sulla morte di Cucchi, ha già più volte detto la sua. La prima volta mesi fa, quando, appena uscite le foto choc del corpo tumefatto del ragazzo, commentò che Cucchi era morto perché “era drogato” e non per un pestaggio.
Tutto comincia con le parole dell’ex sottosegretario alla trasmissione di Radio 24 “24 mattina”. Giovanardi mescola fatti, interpretazioni di fatti e analisi politiche per arrivare ad una sua personalissima verità. Per lui, infatti, Ilaria Cucchi “sfrutta” (testuale) la morte del fratello per costruirsi sopra una carriera politica:
“È evidente che Ilaria Cucchi sta sfruttando la tragedia del fratello. Come succede sempre in Italia su fatti come questi, si costruisce una carriera politica e la sorella è diventata capolista di un partito. Era evidente che sarebbe finita così. Suo fratello è una vittima, era una persona malata, ha tentato più volte di recuperarsi, ha avuto una vita difficile da tossico e spacciatore. Ma da questo alla Provincia di Roma che gli voleva intitolare le scuole come se fosse un esempio ai giovani, non ci sto”.
La diretta interessata non la prende bene. Non solo e non tanto per l’attacco personale sulla carriera politica. Quanto per il messaggio collegato, quello della morte di Cucchi causata da fantomatiche e non dimostrate botte prese da spacciatori. Spiega ancora Giovanardi: “Tutte le perizie arrivano alla conclusione che non c’è nessuna relazione tra la morte di Cucchi ed eventuali percosse subite. Cucchi era stato ricoverato in ospedale precedentemente 17 volte per percosse, lesioni e fratture subite dai suoi amici spacciatori”.
Così la replica di Ilaria Cucchi arriva ed è una replica che punta a portare Giovanardi direttamente in tribunale. Così la candidata di Rivoluzione Civile a Repubblica Tv spiega:
“Accetto qualsiasi critica perché nel momento in cui ho deciso di accettare la proposta di Antonio Ingroia ero ben conscia di ciò che facevo e del prezzo che avrei dovuto pagare. Ma a tutto c’è un limite. Non posso però consentire che si getti fango gratuito addosso a Stefano e questo per i miei genitori che hanno già sopportato troppo. É per questo che ho dato incarico al mio legale affinché Giovanardi sia chiamato a rispondere di tutto quello che ha detto in questi anni; perché la misura è davvero colma”.
“Accusatemi pure di essere arrivista, di avere strumentalizzato la morte di mio fratello, perché in effetti potrebbe essere anche vero – prosegue Ilaria Cucchi -. Io voglio arrivare alla promulgazione della legge sulla tortura e di tutte le altre norme che possono tutelare i diritti civili degli ultimi di questa società. Senza la morte di mio fratello io certamente non sarei nessuno e non sarei qui. Sarebbe la cosa più bella che dio potrebbe regalarmi. Ma purtroppo non è così”.